Mancano cinque giorni al 9 di settembre, data fatidica per la regina d’Inghilterra (89 anni), che avrà superato in longevità di regnante la regina Vittoria che lo fu per 63 anni e 216 giorni. A giudicare dalla buona salute di Elisabetta, il figlio Carlo, suo predestinato successore, dovrà armarsi di pazienza. La regina d’Inghilterra diventò sovrana nel lontano 1952 con un sontuoso rito matrimoniale nell’Abazia di Westminster. Come è noto ha regnato, è nella Costituzione inglese, e non ha governato, dal momento che i due ruoli non sono sovrapponibili nel suo Paese, ma la sua presenza non è stata neppure poco visibile, anzi centrale nella delicatissima fase che ha visto la fine del Commonwealth.
Nella foto la regina Elisabetta
Fare cassa: come?
La storia della coperta corta che se copre la testa scopre i piedi si può traslare, a proposito del rebus italiano (e non), e affibbiarlo alle strategie per dare consistenza a segnali timidi di ripresa della nostra economia (meno disoccupati, lieve crescita del Pil, minore ricorso alla cassa integrazione guadagni). Per dare fiato alla produzione, è ovvio per tutti, devono crescere i consumi e perché questo avvenga le persone hanno bisogno di maggiore disponibilità finanziaria. Le formule proposte da più parti sono un esempio chiaro di approssimazione al problema. Si unisce alla schiera di esperti, intervenuti con varie proposte, un’economista dell’Istat, l’Istituto di Statistica che, indicato come risolutivo l’intervento di fondo sui patrimoni, da tassare e soprattutto da accertare per infliggere un colpo decisivo all’evasione fiscale, suggerisce di non tagliare Imu e Tasi, liberando risorse per le famiglie come progetta Renzi, ma di aumentare le tasse su prodotti di largo consumo e cita la patente, l’auto, le successioni, le donazioni, l’energia elettrica, il gas e per non tralasciare nulla anche l’acqua minerale. La domanda, come diceva un noto giornalista televisivo, sorge spontanea: ma per chi vive già in ristrettezze, non sarebbe un colpo mortale? La ricercatrice dell’Istat suggerisce di tassare la proprietà immobiliare (tesi opposta alla proposta di governo) e, di poco, i patrimoni. La tesi prescinde dalla considerazione sul livello già alto di oneri fiscali per chi è proprietario di case (l’Unione europea distingue però e si riferisce alla seconda abitazione) e in qualche modo ci va con mano soft sulle grandi ricchezze patrimoniali, considerate un’alternativa.
Bruxelles-Mastella
A proposito di risorse, un cattivo pagatore sembra sia Clemente Mastella che sarebbe moroso nei confronti del Partito Popolare Europeo perché non paga la quota di iscrizione. La giustificazione: non esiste più l’Udeur che vi aderiva. Mastella commenta l’inadempienza con l’esempio del canone Rai. “Se non hai più il televisore, devi forse pagarlo?”. Bruxelles è disposta a pazientare fino a quando l’ex ministro avrà aderito a un’altra formazione politica di centro. Se lo farà.
Veneto bigotto
Brugnaro sindaco di Venezia trova sostegni all’iniziativa, contestatissima, di vietare libri con tema la sessualità nelle scuole della sua città. Il consiglio regionale del Veneto approva la mozione presentata da un consigliere di Fratelli d’Italia (e se no da chi?) che obbliga le scuole a non favorire “ideologie” pericolose per lo sviluppo degli studenti. Con quale esito? I ragazzi di Venezia e della regione saranno tagliati fuori da un sano approccio ai temi della sessualità e impreparati a viverla con la indispensabile consapevolezza.
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