Donne e politica, teppisti all’Expo… il punto del 2 maggio

Donne e politica

E’ il tempo delle donne e lo dimostrano, con la concretezza dei numeri, il governo Renzi e il suo esecutivo   ampiamente al femminile, in ministeri cSchermata 2015-05-04 alle 19.51.56hiave. Lo conferma la Cgil che per la successione a Epifani ha designato la Camusso, imitata dalla Cisl con Annamaria Furlan. Una donna, Rossella Orlandi è al vertice dell’Agenzia delle Entrate e, per non farsi mancare niente, la scalata delle donne alla vetta del potere vede candidata per i democratici alla presidenza degli Stati Uniti Hillary Clinton. In piccolo, si fa per dire, si colora di rosa anche la competizione elettorale per il rinnovo del consiglio regionale della Campania. In cima alla lista del Pd nella circoscrizione di Napoli c’è Maria Rosaria Scalella, titolare di un curriculum ricchissimo nel campo scolastico di cui è dirigente e con lei, dei ventisette prescelti ci sono altre sedici donne.

Forza Italia, a sostegno di Caldoro, risponde con la battagliera e folcloristica Alessandra Mussolini che in lista è accompagnata da dieci donne. Inedito, nel clima torrido della prossima competizione, il numero consistente di liste d’appoggio per i principali contendenti. Per il sindaco di Salerno, Campania in rete per De Luca, Campania libera per De Luca, Davvero verdi per De Luca (ma come, ci sono anche i verdi finti?), partito socialista con De Luca, Insorgenza civile con De Luca, Centro democratico con De Luca. Per il presidente uscente, Popolari per l’Italia con Caldoro, Noi Sud con Caldoro, Vittime della giustizia con Caldoro (cioè condannati ma ingiustamente?), Lega Ausonia con Caldoro, Caldoro presidente, Fratelli d’Italia con Caldoro. Questo calderone di fan per l’uno e l’altro competitor motiva o no a sufficienza l’aumento progressivo di astensionisti e la disaffezione ad andamento verticale per la politica?

 

 

Teppistelli?

Schermata 2015-05-04 alle 19.51.27Tra le considerazioni sul vandalismo teppistico vissuto da Milano nel giorno del via all’EXPO, l’opinione di Renzi che liquida la guerriglia urbana attribuendola a “quattro teppistelli figli di papà”. Ma come? Una “pattuglia” di incappucciati invade Milano nel giorno della massima mobilitazione delle forze dell’ordine, si mischia con strategia preordinata alla gente del corteo pacifico, tira fuori dagli zaini armi d’offesa, ne recupera altre dai cantieri aperti; con studiato e organizzato tempismo dà luogo alla devastazione di negozi, incendia auto con molotov che lancia contro la polizia, tenuta in scacco per ore; si libera di indumenti all’unisono per evitare l’identificazione, se ne torna a casa indisturbata, con l’eccezione di una decina di fermati che non è detto siano tra i responsabili delle violenze: si tratta di teppistelli figli di papà? Testimoni attendibili, nei luoghi della devastazione, sono concordi nel riferire che in alcune strade dove si è scatenata la violenza dei black bloc i violenti erano in gruppi di pochi elementi e la polizia avrebbe potuto facilmente averne ragione. Ma chi sono veramente gli incappucciati? L’identità attribuita molto sommariamente è un altro punto di debolezza del sistema di difesa da questi attacchi ormai ripetuti con drammatica puntualità ogni volta che nei cortei di protesta e di contestazioni pacifiche, autocontrollate, si infiltrano provocatori violenti: chi sono i mandanti, chi li organizza, li finanzia, con quali obiettivi? A queste domande finora non c’è risposta e purtroppo è facile prevedere che la guerriglia urbana tornerà a sconvolgere le città italiane, esposte alle scorrerie degli incappucciati. A proposito di servizi segreti, di intelligence, si scoprirà mai chi ha spedito una lettera con proiettile allegato al Movimento Cinquestelle? Il testo: “Senatori, deputati e attivisti: questo è l’ultimo avvertimento, ne abbiamo abbastanza per tutti”. L’informazione sulla minaccia è stata rivelata dal grillino Di Battista.

 

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