SPERIMENTAZIONE ANIMALE / SPIRAGLI PER I METODI ALTERNATIVI


Piccoli passi contro la vivisezione, definita da soloni, parrucconi & cattedratici “sperimentazione animale”. Alcuni passi avanti, sulla presa di coscienza, si sono registrati nel corso di un recente seminario che si è tenuto presso l’Istituto Superiore di Sanità (titolo: “Tutela degli animali e ricerca: esperti a confronto”) fino ad oggi schierato in modo compatto per le prassi vivisezioniste, ora almeno “aperto” al confronto.

Sullo sfondo c’è la normativa europea che da un lato, almeno a parole, parla di progressiva adozione dei “metodi alternativi” di ricerca, facendo quindi venire meno le ragioni della sperimentazione animale (che si spiega solo con i maxi interessi economici di Big Pharma). E dall’altro spedisce moniti all’Italia per rendere “meno garantista” la nostra legislazione in materia (più esperimenti di droghe e alcol su cavie; xenotrapianti; sperimentazioni multiple sulla stessa cavia). A quanto pare, fino ad oggi la ministra per la Salute Beatrice Lorenzin avrebbe dato solo una ‘ritoccatina’ alle nostre norme, un piccolo lifting: prassi tipicamente italiana, un colpo al cerchio e l’altro alla botte, tanto per ammiccare alla Ue e non far imbufalire gli animalisti. “Ma la multa è partita – hanno commentato alcuni nel corso del dibattito – l’infrazione è scattata e l’Italia dovrà pagare un’altra sanzione”. Tanto – è stato rimarcato – soldo più soldo meno, visto che il nostro Paese è in testa alla speciale hit delle multe, con la bellezza di 9 miliardi da pagare.

Bruno Fedi

Bruno Fedi

Così commenta il cofondatore del Movimento Antispecista, Bruno Fedi, per anni docente di Medicina e Chirurgia a La Sapienza: “Certo, poche voci dissonanti e un coro di scienziati sempre apoditticamente a favore significa una costante sproporzione nelle possibilità di comunicazione. Proprio come succede sui grandi media: la senatrice a vita Elena Cattaneo scrive ogni settimana su Repubblica, io invio risposte nel merito che vengono regolarmente non pubblicate. Comunque stavolta qualche segnale c’è. Sono stati apprezzati i ragionamenti filosofici, ma estremamente attuali e concreti, di Luisella Battaglia, così come sono stati portati all’attenzione gli importanti lavori scientifici di una ricercatrice indiana docente all’università di Pisa, Arti Ahluwalia, sui metodi alternativi, ad esempio la tecniche di riproduzione di organi umani, come pezzi di intestino. Molto importanti anche le affermazioni del professor Bernardi, docente all’ateneo di Napoli, secondo cui ‘la sperimentazione animale non è un diritto, ma un privilegio’. Ha ricordato la convezione di Lisbona e ha rammentato a tutti che gli animali sono esseri senzienti, che provano emozioni e quindi anche sofferenza e dolore”.

Dal canto suo Fedi ha ribadito alcune cifre. Come gli appena 80 milioni di euro stanziati per la ricerca, neanche il costo del calciatore Gonzalo Higuain passato dal Napoli alla Juve. E poi: bisogna vedere come sono ripartiti quei pochi fondi, se per battere le strade tradizionali di Big Pharma, o se per dare reale impulso ai metodi alternativi (che oggi possono contare su una minima fetta di quei fondi già ridicoli). Altro nodo, quello dei ricercatori. Anche qui va considerato per quali tipi di ricerche sono indirizzati e impegnati: se per il ‘vecchio’ o il ‘nuovo’. E ricorda, Fedi, quanto hanno pochi mesi fa deciso nella certo non rossa Gran Bretagna (prima della Brexit): imprese private e università hanno elaborato uno studio dove viene data priorità alla ricerca nel campo dei metodi alternativi, quindi per una decisa inversione di rotta.

A volte da alcuni conservatori in buona fede possono arrivare le giuste dritte ai – quasi sempre taroccati – progressisti di casa nostra.

3 pensieri riguardo “SPERIMENTAZIONE ANIMALE / SPIRAGLI PER I METODI ALTERNATIVI
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  1. Bruno Fedi ha detto:

    La strada e aperta.Le potenzialità dei metodi sostitutivi sono state evidenziate dall’ intervento di A Ahluwalia, che insieme al documento inglesepresentato da me. sono prove assolute. Ma il fatto più eclatante è che il Mario Negri ha investito il 75 per centodellesue disponibilità nel settore Tecniche sostitutive!!! Che dicono adesso? Non dicevano che noi preferivamo i topi ai bambini? Ma può averlo fatto per impadronirsi DEI RILEVANTI FONDI EUROPEI!!! Questi fondi spettano a noi che sosteniamo la metodica da decenni, non spettano a chi l’ha ostacolata! B. Fedi

    1. Bruno Fedi ha detto:

      Ci sono alcuni fatti fondamentali nuovi. 1) Il già ricordato investimento del Mario Negri” 2)La già ricordata sceklta inglese3) La ripresa del Tavolo Ministeriale sui metodi Alternativi 4) Il recente convego sull’argomento dej Ninistero Sakute 5) L’ affidamento a Fedi della relazione principale.6) Iluovo convegno presso l’ ISS 7) Le dichiarazioni di Lorenzini Bernardi, Sanntucci. 8) L’ intervento della prof Luisella Battaglia 9) L’ intervento deella prof Ahluwalia :10) Le osservazioni finali di Fedi.Tuttavia:…. tutto può ancora accadere. A questa situazione, può seguire la solita distribuzione dei fondi, agli amici. Se avverrà ouesto, la ricerca biologica italiana sarà definitivamente sconfitta, perchè relegata a metodi sorpassati. Prof. Bruno Fedi

  2. Bruno Fedi ha detto:

    E’ necessaria una campagna di stampa per evitare questo ennesimo furto! Dopo aver ostacolato per decenni la ricerca e danneggiato il paese, ora vogliono il denaro ed il merito d’ aver per primi preso una strada scientifica nuova Prof. B. Fedi

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