BCE – ENNESIMO DENARO REGALATO ALLE BANCHE

BCE: IL DENARO REGALATO ALLE BANCHE E RENUMERATO ALLO 0,4%  NON ANDRA’ A RISANARE L’ECONOMIA MA TAPPERA’ I BUCHI BILANCIO.

Invece di invertire la tendenza, facendo arrivare direttamente le ingenti masse monetarie all’economia reale, anche con il finanziamento di progetti e del reddito di cittadinanza, la Bce, responsabile di recessione, austerità, deflazione, continua ad insistere con  politiche monetarie fallimentari, finanziando le banche che presteranno denaro oltre una certa soglia, o benchmark, (sempre calcolata dalla Bce), ricevendo indietro dalla stessa Bce quattro euro per ogni mille prestati (oltre ovviamente ai margini d’interesse sui prestiti).

L’ennesimo ‘Tltro 2’, nuova serie di maxi-prestiti a tasso zero (e persino negativo) della Banca centrale europea agli istituti di credito che, per la prima volta, potranno essere remunerati se aumenteranno il credito all’economia, avrà gli stessi risultati dei precedenti, con le banche che hanno impiegato quelle masse monetarie regalate facendo trading con l’acquisto dei Titoli di Stato, o impiegato quei prestiti per tappare i buchi di bilancio derivanti da una gestione scellerata del credito e del risparmio.

Adusbef  teme che anche questa ennesima operazione estrema ed innovativa per ravvivare il credito, già stimolato ripetutamente attraverso i tassi negativi, gli acquisti di titoli, la liquidità illimitata disponibile da anni e il precedente Tltro1, non riuscirà ad arrivare all’economia reale, ma sarà l’ennesima ciambella di salvataggio, ad uso e consumo di sistemi bancari agonizzanti, invece che dell’economia reale, che in una fase di recessione prolungata e di deflazione, avrebbe bisogno di rilanciare  la domanda.

Invece di ripetere gli errori delle precedenti aste Tltro (che avevano un tasso ancora positivo mentre ora si può scendere fino a -0,40%) con le banche che avevano prelevato 426 miliardi di euro, e potranno richiedere nuovi finanziamenti  fino a 450 miliardi di euro, per coprire i bilanci asfittici, Draghi, ossessionato dalla lotta all’inflazione che non c’è, avrebbe il dovere di correggere in extremis politiche monetarie sbagliate, seguendo l’esempio della Fed, con un aumento dei tassi di riferimento Bce fino allo 0,50% entro dicembre, facendo in tal modo muovere con la domanda l’economia reale e riavviare l’intermediazione bancaria, oggi assistita dalla droga del denaro regalato dalla Banca Centrale.

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