Diavoli tentatori, vittime consenzienti

La spazzatura genera spazzatura. Cosimo Consales, giornalista, sindaco di Brindisi, eletto quattro anni fa nelle liste del Pd, in arresto, ai domiciliari, con l’accusa di corruzione, concussione, truffa e abuso d’ufficio: è indagato anche per un altro caso di concussione. Arrestati, per l’inchiesta sull’affidamento del trattamento dei rifiuti, anche l’imprenditore a cui era stato assegnato l’appalto e un commercialista. All’origine dell’episodio, su questo lavorano gli inquirenti, un debito di centinaia di migliaia di euro di Consales con Equitalia. In casi simili, molto frequenti nel panorama della corruzione della destra, la parola d’ordine è “innocente fino al terzo grado di giudizio”.E per il Pd? Mesi fa aveva ritirato la fiducia a Consales per irregolarità nel ciclo dei rifiuti”. Emiliano, governatore delle Puglia, chiede l’azzeramento della giunta comunale e le dimissioni di tutti i consiglieri Pd.

La tentazione, in assenza di consolidata convivenza con l’etica, ha la meglio sulla fragilità del genere umano. Al contrario, se ha le radici profonde, resiste a ogni lusinga offerta da occasioni estemporanee o proprie del ruolo rivestito in ambiti di lavoro, sociali e politici. Certo, esistono diavoli tentatori molto abili, subdoli persuasori occulti, esperti manipolatori che pescano nel torbido di vittime deboli con esche allettanti, ma quel che si può dire con certezza è che la natura dell’uomo non è attrezzata come dovrebbe per evitare il coinvolgimento nell’illecito. In assenza di freni inibitori adeguati la tutela della moralità è affidata a terapie muscolari, generalmente adottate da regimi forti e severe repressioni, in famiglia, nei luoghi di lavoro, nei gangli della società più esposta al rischio di derogare dai principi della correttezza e dell’onestà. Esemplare è la storia della sinistra italiana, quella storica del Pci e delle sue involuzioni, quella del socialismo di Turati e la successiva, dell’accesso al potere nell’era craxiana. I comunisti più avveduti e dotati di precognizione del futuro garantirono la certezza di comportamenti etici dei quadri dirigenti e dei militanti affidandola a uomini di riconosciuta e integerrima irreprensibilità. A loro, per i provvedimenti del caso, era sottoposto ogni pur minimo episodio di deviazione da comportamenti del “comunista perfetto”. Per aspirare all’evoluzione da militante a quadro di partito il rodaggio era lungo e suscettibile di costanti verifiche; per candidarsi a ruoli istituzionali la strada obbligata era la scuola di Partito delle Frattocchie. L’uragano “Tangentopoli” e i suoi eredi che hanno confinato l’Italia al penultimo posto tra i Paesi europei più corrotti, preceduti solo dalla Bulgaria, hanno rivelato la regressione della sinistra ex comunista che si riconosce nell’ibrido del Pd, in cui convivono i comunisti residuali del Pci e moderati di ogni inconsistente contiguità con l’etica. Il partito delle “mani pulite” non può più mostrarle agli avversari, macchiate come sono da ripetuti casi di suoi esponenti corrotti, finiti nel grande calderone della cronaca giudiziaria. Di cedimento in cedimento ai processi sociali degenerativi, da cui nessun partito è esente, seppure in misura variabile, il Pd si trova a dover fare i conti il discredito progressivo che alimenta fenomeni di qualunquismo populista, la disaffezione dell’elettorato alla partecipazione, non solo elettorale, a penetrazioni sempre più invasive delle mafie nell’economia del paese e nelle Istituzioni.

I danni sono evidenti, la terapia d’urto è una vera rivoluzione delle coscienze affidata alla quota moralmente integra delle nuove generazioni, nella speranza che siano in grado di azzerare il bubbone della corruzione e della promiscuità che inquina la società e in particolare la politica.

Nella foto le correnti del Pd

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