IL MONITO DI VELTRONI RACCOLTO DA CAZZULLO / SIAMO COME GATTINI CIECHI

Aldo Cazzullo domanda, Walter Veltroni risponde. La saga dell’Ovvio va in scena a tutta pagina sul Corriere della Sera. Già mitico il titolo: “Democrazie in pericolo. E Renzi deve aver cura della storia della sinistra”.

Ecco, subito in apertura, il Monito del Vate: “ci sta succedendo quel che di più pericoloso possa accedere a una comunità umana: stiamo perdendo il senso della storia”.

Novello Tucidide, di seguito, rammenta: “La memoria non è solo quella del computer, senza la quale siamo come gattini ciechi. La memoria è essenziale per la costruzione del futuro e la lettura del presente”. Quando il senso della Storia viene elaborato da una Mente superiore inondata di Umanesimo.

Medico della nostre anime, diagnostica: “Noi siamo in un momento di crisi della democrazia. Se non si capisce che ora bisogna curare la democrazia malata si fa un grande errore”.

Dal Verbo di Sellers-Chance il Giardiniere al Senso del Tempo che scorre veloce, eccoci a bordo di una straordinaria metafora: “I meccanismi della decisione sono messi a repentaglio dalla recessione più lunga e dalla rivoluzione scientifico-tecnologica più grande della storia. Talmente grande che lo spirito del tempo fatica a interpretarne i mutamenti”.

Noi fatichiamo a comprendere i nessi ma continuiamo nell’ascesa verso la Conoscenza: “La pensiamo come una gigantesco luna park, pieno di colori, suoni, meraviglie; senza capire che il luna park sta cambiando il nostro modo di essere”.

Senza capirci ancora qualcosa, sappiamo però che la Vetta è vicina e proseguiamo Illuminati nel Cammino, tenuti per mano da Maestro Cazzullo: “Cambia la concezione del tempo, del rapporto tra le persone, del rapporto tra sé e gli altri”. Un ponte tra Platone e noi si stende, proprio come a Brooklyn.

Ma ecco l’anima renziana che comincia a ruggire, improvvisa, nel suo sereno ma fiero petto: “Più velocità, più trasparenza: solo così ci si salva dal baratro”.

Dopo le due parole d’ordine del Capo, arrivano a soffiare venti d’antica Grecia. E’ Pericle, via Walter, a parlare: “La politica deve ritrovare la sua grandezza che ha perduto, il senso di una missione storica, il sentimento di una grande impresa collettiva”. Traversando il mare, si intravede la sagoma delle mitiche piramidi, al lavoro migliaia di schiavi felici.

“Oggi la politica viaggia rasoterra”, riprende il Vate, riprendendo anche il Pensiero di un illustre coinquilino della prima repubblica, ‘O ministro Pomicino, che soleva osservare: “La Politica deve sempre Volare alto” (mentre un terzo inquilino vesuviano fine anni ’80 raccoglieva plebisciti sotto i vessilli di “Con DC 9 – il suo numero in lista – si vola”).

Sempre proseguendo nelle Letture cazzulliane, ci imbattiamo nuovamente nel sacro furore pro Matteo: “La riforma costituzionale rappresenta un passo in avanti perchè va nella direzione del rafforzamento dell’esecutivo”.

Ma l’ultima parola non può che essere di pretto spirito francescano, una Luce che illumina la lunga via verso la Verità: “L’importante oggi è garantire la possibilità di esprimere le forme dell’amore nella molteplicità che oggi obiettivamente esiste”.

Alla prossima, per la narrazione delle nuove nozze di Cana.

 

Nella foto Walter Veltroni e, a destra, Aldo Cazzullo

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