IL GRANDE PENSATOIO ROMANO DEL KING MAKER RUTELLI. E A NAPOLI PARLA IL VATE BASSOLINO

Scalpitano i puledri di razza per la corsa a sindaco del prossimo giugno. E soprattutto sono in ebollizione i cervelli di casa nostra. A Roma i Nobel di tutto il mondo si radunano per recapitare linfa neuronale al “pensatoio trasversale” di Francesco Rutelli, che sente l’obbligo civile e morale di correre al capezzale della città che ha guidato per anni. Ventidue anni fa, infatti, inaugurando la mitica (sic) stagione dei sindaci, il prode (e allor prodiano) Francesco scendeva in campo, lancia in resta, per suonarle al rivale allora fascista doc (poi tutto lib e anti Cavaliere) Gianfranco Fini. Mentre a Napoli, in quella stessa tornata, il compagno Antonio Bassolino metteva ko la nipotina del duce, Alessandra Mussolini (oggi tentata da un confronto bis quasi un quarto di secolo dopo).

Impegnatissimo oggi sul fronte cinese, l’ex primo cittadino romano: è infatti numero uno di “Priorità Cultura” e co-chairman di “Silk Road Cities Alliance”. Ma non può dimenticare i destini “capitali”: ed è proprio per questo che è stata tenuta a battesimo la nuova creatura rutelliana, ‘La Prossima Roma’, associazione, pensatoio e movimento civico. Una e trina, la neonata venuta a miracol mostrare: e lui, Cicciobello, non intende scendere in campo, ma tenersi, defilato, dietro le quinte, “allenatore”, preferisce definirsi, “King maker”, secondo i tanti amici sparsi nell’Urbe e dintorni. La gente si accalca, alla presentazione nel salotto di via Margutta (mica a Centocelle), la via dell’arte, che sa ancora di Fellini, pennelli e tavolozze: “La Leopolda di Rutelli – dipinge il Corsera – è uno spazio eventi di via Margutta, la strada degli artisti e degli antiquari. Dentro oltre 2 mila persone, un pezzo del Pd, professori, architetti, ambientalisti, studenti, operatori del sociale”. Tra i tanti volti Pd, come il ministro Paolo Gentiloni e il renzianissimo Roberto Giachetti (altro in pole per la nomination), spunta anche quello di Alfio Marchini, il super candidato da tripla: ok per il centrodestra, ok per il centrosinistra, ok per un assolo via lista civica. Anche Marchini uno e trino, dunque, per la corsa al Campidoglio.

Il libro di Antonio Bassolino

Il libro di Antonio Bassolino

Dal Campidoglio a palazzo San Giacomo, eccoci al gran ritorno di re Bassolino. Congelata la situazione in casa Pd fino a gennaio, in attesa che si sciolga il sangue di San Gennaro: primarie sì, ma quali primarie? È l’amletico dubbio che toglie il sonno a tutti i partenopei: altro che lavoro, strade bombardate, servizi da quinto mondo & camorre! Ma lui, l’Uomo della Provvidenza, l’Autore del primo Rinascimento napoletano, è “costretto” a tornare in pista: “perchè la città sta male”, riflette pensoso. E “il Pd è ai piedi di Pilato”. In attesa di moltiplicare pani e pesci, per ora don Antonio tasta il polso della sua città, vuol toccare (caso mai guarire?) i concittadini che lo reclamano sul trono di San Giacomo. Così si dipinge, in un fresco incontro “liberal” che si è tenuto all’Istituto di cultura meridionale dell’ex dc di lungo corso Gennaro Famiglietti. “Mi hanno lasciato solo ma questa è oggi la mia forza perchè non ho avuto niente a che fare con le tante tristi vicende del partito e della politica napoletana”. Le parole sanno di ammonimento e si fanno profetiche: “Sono precipitato da una montagna e mi hanno lasciato solo, a terra, dolorante, a fare da capro espiatorio”. Non si tratta di una caduta dalle sue Dolomiti, peraltro immortalate nell’imperdibile “Le Dolomiti di Napoli” (Marsilio, 2013), scritto tra un’escursione sulle vette di casa nostra e quelle tibetane dove si è rifugiato a riflettere. Pochi giorni prima, un’altra rentree con fuga: è successo al Teatro San Carlo, dove si commemorava il regista del Metrò a Napoli scomparso da pochi mesi, Giannegidio Silva: relegato in seconda fila, Bassolino s’è rifugiato in ultima per poi eclissarsi. “In seconda fila – le parole che ha sibilato uscendo – potrei sedermi a casa mia. Non qui”. E’ già cominciata l’ultima sfida all’O.K. Corral?

 

In apertura Francesco Rutelli

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