Ripresa economica – Fuori dal tunnel, le imprese napoletane puntano all’export

C’è ottimismo tra le imprese sulla crescita dell’economia nell’area metropolitana di Napoli e in Campania. La conferma arriva dagli ultimi dati a disposizione dell’Osservatorio congiunturale che l’Istituto Tagliacarne cura per conto dell’ente camerale partenopeo e di Unioncamere Campania. Permane però, per tutti i target d’impresa, la debolezza della domanda interna che penalizza fortemente le aziende che ne dipendono esclusivamente, a vantaggio di quelle che si affermano sui mercati internazionali. Buone le quote dell’export per le imprese dell’area metropolitana che fanno registrare incrementi degli ordinativi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, che sfiorano anche il 10 per cento.

Maurizio Maddaloni

Maurizio Maddaloni

“I dati a disposizione del sistema delle Camere di Commercio campane confermano la tendenza nazionale e la crescita dei principali indicatori economici – ha affermato il presidente della Camera di Commercio di Napoli e di Unioncamere Campania, Maurizio Maddaloni – e la prova del nove arriva direttamente dall’analisi dei consuntivi del fatturato. Il saldo tra imprese che aumentano le entrate e quelle che dichiarano un calo di fatturato è positivo di otto punti percentuali in Campania – ha aggiunto Maddaloni – con un incoraggiante + 40% di imprese medio grandi che segnalano una crescita nel primo semestre dell’anno, mentre le aziende di piccole dimensioni si caratterizzano per una forte stabilità. Tutti segnali beneauguranti – ha evidenziato il numero uno dell’ente camerale partenopeo – ma che non certificano, nella nostra regione e nell’area metropolitana in particolare, l’uscita definitiva dalla crisi. Il tunnel è ancora buio perché gli effetti di questa prolungata depressione hanno squarciato un tessuto economico già fortemente lacerato”.

Secondo i dati a disposizione del Centro studi camerale, si segnala che le tre province che hanno sbocco sul mare presentano un differenziale tra imprese in crescita e quelle in recessione sempre positivo con particolare riguardo al capoluogo dove circa un terzo delle aziende hanno evidenziato una crescita del fatturato.

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