UCRAINA / ECCO A VOI IL DRAGHISTAN

“La brutale invasione russa dell’Ucraina non era un atto di follia imprevedibile ma un passo premeditato di Vladimir Putin e un colpo intenzionale per l’Unione Europea”.

“I valori esistenziali della UE sono la pace, la libertà e il rispetto delle sovranità democratiche. E’ per questo che non esiste alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”.

“Accettare una vittoria russa o un pareggio confuso infliggerebbe un colpo fatale all’UE, indebolirebbe gli Stati confinanti e manderebbe un messaggio agli autocrati che l’UE è pronta a scendere a compromessi su ciò che rappresenta, su ciò che è. Segnalerebbe ai nostri partner orientali che il nostro impegno per la loro libertà e indipedenza – un pilastro della nostra politica estera – non è poi così incrollabile”.

“Vincere questa guerra per l’Europa significa avere una pace stabile, e oggi questa prospettiva appare difficile. L’invasione della Russia fa parte di una strategia delirante a lungo termine di Putin: recuperare l’influenza passata dell’Unione Sovietica e l’esistenza del suo governo è ora intimamente legata al suo successo. Ci vorrebbe un cambiamento politico interno a Mosca perché la Russia abbandoni i suoi obiettivi, ma non vi è alcun segno che un tale cambiamento vi verificherà”.

Sono le fresche parole pronunciate dall’ex premier e numero uno di Bankitaliae BCE Mario Draghi, pronunciate nel corso di una grande kermesse politica che si è tenuta presso il prestigioso ‘Massachusetts Institute of Technology’ (MIT) di Boston.

Vista la ‘statura’, lo ‘spessore’ e il ‘peso’ economico-politico di chi pronuncia queste parole, non resta che trarre qualche ovvia conseguenza.

L’Italia e l’Europa sono totalmente allineate sulla linea espressa dal guitto-presidente-criminale dell’Ucraina Volodymyr Zelensky che manda a fare in culo il Papa, il suo inviato speciale Zuppi e chiunque voglia solo lontanamente pronunciare la parola ‘Pace’.

Volodymyr Zelensky. Sopra, Mario Draghi

Perché alla Pace si arriva solo alle condizioni – del tutto farneticanti – poste dal pupazzo degli Usa, che ormai ci ha preso gusto e vuole vincere a tutti i costi, fino alla pelle dell’ultimo ucraino, il conflitto. Nessuna tregua, nessun cessate il fuoco: solo una totale vittoria su Mosca, per detronizzare Putin e ottenere un cambio di governo. Quindi il solito interminabile leit motiv: armi, armi, fortissimamente armi. Controffensiva ora, costi quel che costi, massacri e distruzioni annesse: come il sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2 e ora la distruzione della diga che sta allagando l’intera Crimea, la quale, of course, va riconquistata.

Capito?

Quindi l’Europa – e ovviamente l’Italia in prima fila – da oggi in poi sono in guerra.

Ufficialmente.

Non lo sapevamo, il nostro governo non ce l’ha detto, il Parlamento non ne ha discusso neanche per un istante, la nostra Costituzione è stata appena fatta a pezzi, calpestata e appallottolata come carta-monnezza dal nostro Super Mario Draghi. E così sia.

Siamo in guerra. A questo punto, sarà necessario costituire ad horas un Ministero della Guerra ad hoc, come in era fascista: la cui poltrona potrà essere immediatamente assegnata all’attuale presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa, il quale potrà subito prendere contatti con il Battaglione Azov, viste le comuni simpatie nazi.

Andranno subitissimo arruolati i militari, istituita una leva speciale, organizzato un massiccio invio di truppe: 100 mila subito e poi scaglioni da 50 mila a settimana, ok mister Draghi?

Ignazio Benito La Russa

Ancora. Coprifuoco da domani, tanto con i lockdown ci siamo già abituati. Razionamento del cibo, comunque con l’inflazione e i prezzi alle stelle ci abbiamo fatto il callo. Taglio alle pensioni minime, tanto i vecchi sono solo carne da cannone (e potranno in tal senso tornare molto utili). Tutto finalizzato a raccogliere miliardi e miliardi per la causa ucraina e per il trionfo dell’eroe del Nuovo Mondo, il guitto che ora fa sul serio Zelensky.

Che ha trovato, finalmente, il nonno sempre cercato per tutta la sua vita: Draghi.

E per questo ha già in mente il nome per la nuova creatura che nascerà dal sangue di tutti, il Draghistan.

Peccato: mancherà solo la benedizione di Papa Francesco.

Lorsignori, of course, se ne fottono.

Ma agiscono in nome di Dio…

 

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