Due ‘casi. Così vicini, così lontani

Sono come due gocce d’acqua l’attacco alle Torri gemelle di New York e l’incursione di droni nel cielo che sovrasta la ‘cittadella’ del Cremlino, dove abitualmente si rifugia Putin, a detta di Mosca superprotetto. Le rispettive fragilità sconcertano. Possibile che la grande potenza militare degli Stati Uniti non abbia neutralizzato due aerei fuori rotta? Che qualunque terrorista possa sorvolare il Paese impunemente, scansando le rilevazioni dei radar, l’intervento dell’air force? E Mosca, la Russia, sono così vulnerabili da consentire a droni (ma di chi?) di poter sganciare bombe sul Cremlino che ospita abitualmente lo zar Putin? Cosa c’è dietro a queste due discrasie? Hanno qualche ragione i complottisti, gli scettici che hanno ipotizzato complicità endogene degli Stati Uniti nell’attentato alle Torri gemelle? Quale incognita avvolge il ‘caso’ droni sul Cremlino, reso noto dopo molte ore, addebitato all’Ucraina? Erano droni spediti da Zelenski o russi, per giustificare le minacce di ritorsione?

Forse non tutto di De Luca presidente della Campania è ineccepibile, ma non è contestabile il gradevole look della sua Salerno, di cui ha merito e neppure la sua vocazione alla satira.  De Luca si aggancia allo sdegno di chi ha subìto i tg1 a guida della direttrice Monica Maggioni, che per non essere totalmente epurata dalla Rai da mesi satura il suo tg di Immagini, notizie, interviste e commenti con la Meloni iper presente. Il culmine di questa appropriazione indebita è stato superato dalla “Yo soy Giorgia” il giorno del primo maggio, disertato dalla destra, quando ha ‘ordinato’ a una troupe del TG1 di filmare la sua performance auto celebrativa. Non le manda a dire De Luca, la racconta con ironia tutta meridionale: “Avreste mai immaginato che a Palazzo Chigi ci fosse il cabaret? Ho visto queste immagini, mi sono emozionato. Il presidente del Consiglio camminava, che bello, poi entrava nell’aula del Consiglio dei ministri, suonava la campanella, e tutti i ministri che battevano le manine. La Meloni ha postato il video sui social. Lei come Heidi e i ministri come tanti pinguini. Uno i loro, Pichetto con il cappello a tre punte e mi sono ricordato di Heidi, le caprette ti sorridono. Ma in quale Paese del mondo avviene una cosa del genere? Non vi vergognate?” Il Presidente campano lancia un attacco al Governo sulla gestione dei Fondi sviluppo e coesione: “E’ un atto di delinquenza politica perché ci stanno togliendo anche i fondi destinati necessariamente al Sud e nessuno dice niente. Giorgia Meloni suona la campanellina e ci ride pure in faccia”.

Ancora in molti, alcuni insospettabili, pensano che la Meloni abbia abiurato al passato di fascista, per assumere l’identità di rassicurante moderata. Si chiede Berlizzi (la Repubblica, rubrica ‘Pietre?) e chiede a Piantedosi, ministro dell’interno, il perché del mancato scioglimento di organizzazioni neofasciste attive in Italia. De Cristofaro, Alleanza Verdi sinistra: “Nel 2021 Camera e Senato hanno approvato atti di indirizzo affinché il governo sciogliesse questi gruppi. Nulla è stato fatto e continuano indisturbate le manifestazioni fasciste in tutta Italia. Ultimi casi i mille saluti romani in piazza a Milano il 29 aprile e il blitz dei neonazi Do.Ra. ad Azzate il 25 aprile.

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