Oltre l’umana resistenza

Le metamorfosi nelle 24 ore di Musetti e Medvedev sono la spia di un problema tecnico-affaristico. Il giovane toscano, reduce dalle fatiche psicofisiche della guerriglia tennistica vinta con il mitico Djokovic, ha vissuto in condizioni di sofferta inferiorità il duello fratricida con Jannik Sinner, astro nascente dello sport scritto da super geni come Laver, Federer, Nadal: gambe malferme per Musetti, spostamenti a fatica, errori da 150esimo  del ranking ATP. Il giorno prima aveva strapazzato il serbo number one del circuito, ma spendendo quantità stratosferiche di energie mentali e muscolari. Sinner ‘ha fatto un solo boccone’ dell’amico e connazionale, che ha denunciato le conseguenze del motore ingrippato, con chiare comunicazioni non verbali sul volto, segno di resa incondizionata. Identica la debacle del russo Medvedev alle prese con la giovanile prestanza di Ruune, senza aver smaltito lo stress del giorno precedente, per battere Zverev.

Il business dei tornei impone la disputa quotidiana di incontri, da concludere in pochi giorni per dare spazio ai successivi.  Identico è il trend di altri sport: del campionato miliardario ‘Nba’ di basket, che non conosce soste, del calcio, impegnato contemporaneamente in campionati, coppe, circuiti europei, africani, asiatici, mondiali; dell’automobilismo, del motociclismo. Nessuna meraviglia se il pianeta degli sport più popolari e più ricchi è sempre più dominio di energie giovanili, che scalano le vette dell’eccellenza a soli venti anni, per aver intrapreso il percorso di preparazione tecnico atletica in ‘tenera età’, estromessi dalla vita normale di ragazzi, perfino di bambini, per toccare il top della competitività poco dopo l’adolescenza.

Non a caso tra i top ten del tennis accanto ai senatori ai senatori il ranking mondiale include Alcaraz, Berrettini, Sinner, Ruud, Hurkacz e in una non lontana prossimità, Sonego, Musetti.

Non a caso, a turno, uno di questi super tennisti, esce temporaneamente di scena per guai muscolari,  se qualche caso di doping, fortunatamente raro (uno per tutti della Sharapova), racconta il ricorso a sostanze illegali per reggere a fatiche oltre l’umana resistenza.

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