JOHNSON & JOHNSON / ORA OFFRE 9 MILIARDI DI DOLLARI PER RISARCIRE I DANNI DEL TALCO KILLER

Ricordate il famoso borotalco che tutti i bimbi del mondo dovevano usare? Of course, quello realizzato dalla ‘Johnson & Johnson’, diventata famosa, a livello internazionale, proprio per i prodotti dell’infanzia, dal miracoloso borotalco all’olio solare.

Ma quei prodotti, ahinoi, contenevano amianto ed erano pericolosi per la salute umana, figuriamoci quella dei più indifesi, come i bambini.

Ora risulta che l’azienda farmaceutica – che si è anche tuffata nel business dei vaccini, avendo brevettato quello monodose – fosse a conoscenza da almeno vent’anni della presenza del pericoloso amianto nel suo tanto reclamizzato borotalco, e quindi della sua tossicità. Ma se ne è fregata altamente, anteponendo alla salute dei consumatori di gran lunga il raggiungimento di fatturati, utili & profitti sempre più alti.

Ancor più grave, il tutto, se si tiene presente del largo uso fatto del suo borotalco per l’igiene intima di tante donne, quando poi sono venuti alla luce i possibili effetti cancerogeni causati dall’uso   di quel talco per le ovaie.

Insomma, un killeraggio che più perfetto e ‘scientifico’ non si può.

Venuta man mano fuori la ‘dirty story’, manifestatisi in modo sempre più massiccio gli effetti avversi, sono cominciate e si sono moltiplicate nel tempo le cause (che sono arrivate a circa 40.000) intentate dai genitori e dalle donne (visto che l’azienda ha anche una linea di cosmetici) per i danni subiti.

A questo punto, la star di Big Pharma ha pensato bene di correre ai ripari e di lanciare una proposta risarcitoria per chiudere, in un colpo solo, il maxi contenzioso, trasformatosi in una sorta di ‘class action’. Ed ha messo sul piatto della bilancia una cifra pari a quasi 9 miliardi di euro (per la precisione, 8 miliardi e 900 mila euro) per chiudere tutta la partita.

Un po’ come ha fatto il colosso farmaceutico tedesco ‘Bayer’ per risarcire le decine di migliaia di ammalati per il glifosato contenuto nei fertilizzanti distribuiti dalla ‘Monsanto’, la big nel settore dei prodotti agricoli acquisita tre anni fa proprio da Bayer per la cifra record di 72 miliardi di dollari: operazione costata cara e amara ai tedeschi che hanno dovuto sborsare una ventina di miliardi per i soli risarcimenti causati da Monsanto.

Ma torniamo ai danni griffati Johnson & Johnson. La quale nei giorni scorsi, appena prima di quantificare l’offerta, aveva proclamato ai quattro venti: “La nostra proposta risolverà in modo equo ed efficiente tutti i contenziosi”.

Ma cosa è successo nel frattempo? Appena la montagna dei ricorsi ha cominciato a crescere, i vertici della società hanno pensato bene di creare una sigla ad hoc, la ‘LTL Management’, su cui scaricare tutta la gigantesca massa del contenzioso. Poi ne ha dichiarato la bancarotta, ingarbugliando ancor più la matassa.

Motivo per cui ora la maxi battaglia legale dovrà essere condotta davanti ad un tribunale: e ancora non si sa quale. Dovrebbe trattarsi una Corte del New Jersey, visto che la sede legale della Johnson & Johnson è nel New Jersey. Staremo a vedere.

Ma ci sono altri precedenti e altre tappe nell’intricata ‘story’ della star farmaceutica.

Secondo alcune fonti, sin dall’inizio degli anni ’70 (vale a dire mezzo secolo fa!) cominciarono a circolare voci e sospetti – suffragati da documenti interni aziendali – circa la pericolosità di alcune sostanze contenute nel talco.

Nel 2006, poi, l’Agenzia Internazionale della Ricerca sul cancro, arriva a sostenere che il borotalco, soprattutto per l’igiene femminile, può essere cancerogeno. Ma la ‘Food and Drug Administration’, né alcuna altra agenzia federale americana di controllo, se ne frega di quell’avvertimento, poi risultato ‘profetico’.

Cinque anni fa, nel 2018, Sthepen Lanzo, un consumatore, ammalatosi di mesotelioma (un tumore che colpisce i polmoni), fece causa alla Johnson e Johnson ed ottenne un risarcimento da

95 milioni di dollari. Ma la sinistra novità fu quella, appunto, che il borotalco della super azienda aveva effetti letali anche sul sistema polmonare.

Col passar degli anni, e nonostante tali fatti, i profitti sono risultati sempre stellari: tanto che, per fare un solo esempio, il secondo semestre 2021 ha fatto segnare ricavi per quasi 24 miliardi di euro.

E veniamo alle news (maxi contenzioso a parte).

I vertici aziendali, pur continuando a sostenere di non aver mai commesso un illecito (il vicepresidente Erik Haas con una bella faccia di bronzo afferma: “Continuiamo a credere che queste affermazioni siano pretestuose e prive di valore scientifico”) hanno annunciato che d’ora in poi non venderanno più il loro mitico borotalco. O meglio, ne cambieranno la formula: perché adesso entrerà in gioco un nuovo ingrediente, forse dalla proprietà taumaturgiche: l’amido di mais.

Ma quando la smetteranno di prendere per il culo (o meglio, il culetto) la gente?

 

Link  

JOHNSON & JOHNSON / I RISARCIMENTI MILIARDARI PER IL TALCO KILLER

 

JOHNSON & JOHNSON / MAXI CLASS ACTION CONTRO IL SUO TALCO

 

JOHNSON & JOHNSON / FRA ANTIDEPRESSIVI SPRAY E DANNI MILIARDARI

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