MILITARI UCRAINI ADDESTRATI IN ITALIA / ECCO IN SCENA I ‘CROSETTO BROTHERS’

Probabilmente la scaltra Giorgia Meloni, vista l’aria che tira, ha preferito nominare non uno, ma ben due ministri della Difesa.

Si tratta di due fratelli gemelli: e si chiamano, rispettivamente, Crosetto 1 e Crosetto 2.

Perfettamente identici, tutti e due alti e massicci, crani pelati, omozigoti perfetti. Utilissimi, in queste frenetiche giornate di guerra, per dividersi fronti e paesi: uno va in missione a Bruxelles e nelle stesse ore viene ricevuto dal cancelliere tedesco Scholz. Paghi 1 e prendi 2, ottimo e abbondante.

Qualche problema, però, sorge quando Crosetto 1 rilascia delle dichiarazioni e Crosetto 2 dopo qualche ora o qualche giorno dice esattamente il contrario.

Successe, qualche settimana fa, davanti ad una stupefatta Barbara Palombelli, la quale nel giro di mezz’ora si trovò a leggere due comunicati che, firmati da Crosetto, facevano a cazzotti uno con l’altro, suscitando risolini tra ospiti di ‘Stasera Italia’. Per fortuna la cosa non era di importanza vitale, quindi la storia è finita lì.

Ma stavolta, a quanto pare, i Big Crosetto Brothers l’hanno combinata davvero grossa e difficilmente la faccenda potrà passare in cavalleria come la precedente uscita.

 

Ecco i fatti.

1 dicembre. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov punta l’indice contro alcuni paesi della NATO, Italia compresa. Afferma infatti: “L’addestramento militare dei soldati ucraini avviene nei paesi NATO, come Regno Unito, Germania e Italia”.

Stizzita e immediata la replica di Crosetto 1 che così dichiara a ‘Formiche’: “Non abbiamo addestrato alcun soldato ucraino in Italia. Abbiamo solo mandato quattro italiani nel centro di addestramento europeo in Germania”.

La prima parte della risposta è centrata sul tema e non lascia spazio a dubbi. La seconda parte c’entra come il cavolo a merenda e – sorge il dubbio – a rilasciarla è stato proprio quel birbante di Crosetto 2.

Sergej Lavrov

Ma ecco che entra in scena, pochi giorni fa, Il ‘Corsera’ che con un intervento di Francesco Verderami provvede a ingarbugliare non poco la matassa.

Nota ‘il Paragone’: “Come spiega il Corriere della Sera, oltre all’invio del sistema di difesa aerea Samp/T, c’è un passo ulteriore e significativo che l’Italia ha ufficializzato. ‘Tra i contributi italiani, Crosetto ha parlato anche dell’addestramento delle forze ucraine ‘sul territorio nazionale’. E a precisa domanda, se cioè questo compito venisse svolto solo nelle basi della NATO, ha risposto con un laconico ‘in Italia’’, scrive Francesco Verderami. Continua l’articolo del Corriere della Sera: ‘L’addestramento ‘in Italia’ era già iniziato ai tempi del governo Draghi. Ma è la prima volta che viene formalizzato in una sede parlamentare. Questa decisione è confermata da fonti qualificate della Difesa: ‘Quando si forniscono sistemi d’arma sofisticati è necessario istruire chi dovrà usarli’. E’ un passaggio che per un verso ribadisce il salto di qualità del conflitto, ma soprattutto – lo riconosce un importante esponente dell’opposizione – fa capire come ‘l’Italia sia nel gruppo di testa dell’alleanza occidentale a sostegno di Zelensky’”.

 

Sorgono spontanee alcune domande: forse esiste anche un Crosetto 3 il quale addirittura ignora che la ‘story’ comincia già col governo Draghi?

E con quale faccia il Crosetto 1 risponde piccato a Lavrov negando il tutto, come può fare uno scolaretto preso dalla maestra con le mani nel barattolo della marmellata?

O forse i ‘Crosetto Brothers’ (3, a questo punto) sono stati ingaggiati da ‘Scherzi a parte’, probabilmente all’insaputa uno dell’altro e dell’altro ancora?

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