VACCINI A mRNA / NEGLI USA SI FA BUSINESS USANDOLI COL BESTIAME  

Il governo Usa guidato da Joe Biden intendere stanziare pingui finanziamenti per sviluppare vaccini a RNA messaggero per il bestiame, che dovranno man mano prendere il posto degli antibiotici, ancor oggi largamente usati. Ed è della partita, nel Regno Unito, l’onnipresente filantropo Bill Gates.

Scorriamo i principali passaggi di un interessante reportage pubblicato dal sito ‘The Defender’, la costola informativa della sempre combattiva associazione ‘Children’s Health Defence’, fondata e animata da Robert Kennedy junior per tutelare la salute dei più indifesi, i bambini, soprattutto sul fronte dei vaccini: quelli tradizionali e, da due anni, ovviamente da quelli ‘sperimentali’ anti-covid.

Ecco l’incipit: “Sono in corso diversi nuovi studi finanziati dal governo e dall’industria per sviluppare vaccini a mRNA per il bestiame, un business da 26,12 miliardi di dollari entro il 2030”.

E poi entra nei dettagli. “I ricercatori della ‘Iowa State University’ stanno intraprendendo un progetto finanziato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per sviluppare la tecnologia del vaccino mRNA per prevenire il virus respiratorio sinciziale bovino (RSV). La società farmaceutica ‘Zoetis’ ha sviluppato un vaccino mRNACovid-19 che è stato somministrato agli animali negli zoo di tutto il Paese. E i ricercatori del ‘Fish and Wildlife Service’ degli Usa hanno sperimentato la vaccinazione anti covid di furetti dai piedi neri allevati in cattività. Hanno anche sperimentato il distanziamento sociale e la quarantena tra i furetti. I ‘vaccini di terza generazione’, inclusi i vaccini a DNA, RNA e vettore virale ricombinante, non vengono somministrati solo al bestiame, ma vengono sviluppati anche per animali da compagnia e animali selvatici”.

Prosegue ‘The Defender’: “Citando la necessità di biosicurezza, nel settembre 2022, il governo del New South Wales ha accelerato i primi vaccini a mRNA al mondo per l’afta epizotica e la malattia nodulare della pelle, in un accordo multimilionario con la società statunitense biotecnologica ‘Tiba Biotech’”.

Ma veniamo ai dubbi sollevati da non pochi.

“Gli esperti hanno sollevato preoccupazioni. Il veterinario olistico Dr. W. Lean Dodds ha dichiarato a ‘The Defender’ in una e-mail: ‘non si sa abbastanza in questo momento se i vaccini a mRNA possano generare effetti a lungo termine sulla riproduzione o sulla durata della vita degli animali domestici. Poiché il bestiame diventa parte della catena alimentare umana e animale, dobbiamo essere sicuri che nessun cambiamento cellulare o molecolare anormale nell’animale possa essere indotto da questo tipo di vaccino”.

“Secondo un rapporto pubblicato lo scorso anno da ‘Grand View Research’, il mercato dei vaccini per animali dovrebbe crescere a un tasso annuo composto del 9,3 per cento, perché ‘la crescente incidenza delle malattie zoonotiche di origine alimentare e l’aumento dell’allevamento di animali stanno facendo crescere la domanda di vaccini”.

“Un recente ‘white paper’, ‘The Future of Livestock Vaccines’, dei ricercatori della ‘Livestock Research Innovation Corporation’, Ontario, Canada, ha così riassunto il cambiamento nel mondo di pensare ai vaccini animali: ‘Le nuove tecnologie (ad esempio mRNA, intelligenza artificiale) avranno un impatto drammatico sulla disponibilità e efficacia dei vaccini a disposizione dei produttori. L’attuale pandemia covid-19 ci ha insegnato molte lezioni, incluso il fatto che il processo di sviluppo, produzione di massa e approvazione dei vaccini potrebbe essere ridotto da diversi anni (o decenni) a 8-9 mesi”. Proprio come è successo con il più che anomalo ok rilasciato dalla ‘Food and Drug Administration’ per i vaccini a mRNA di ‘Pfizer’ e ‘Moderna’, la cui dead line per i ‘trials’ era stata fissata al 31 dicembre 2023 (avete  letto bene, 2023!).

Molecole di RNA


C
ontinua la minuziosa ricostruzione di ‘The Defender’. “L’anno scorso la ‘Iowa State University’ e ‘Merck’ (la nota azienda farmaceutica, ndr) hanno annunciato un’alleanza strategica quadriennale per la ricerca di ‘tecnologie emergenti’ per la salute degli animali. Nel 2018, ‘Merck Animal Health’ ha introdotto la tecnologia ‘Sequivity’, ‘una rivoluzionaria piattaforma di vaccini suini’, secondo il suo sito web, per personalizzare i vaccini per vari virus suini utilizzando la tecnologia delle particelle di RNA”.

E sul fronte degli antibiotici: “Nel tentativo di ridurre l’uso di antibiotici respinti pubblicamente e di affrontare il problema delle infezioni virali comuni nella produzione industriale di bestiame, i produttori di carni si sono rivolti ai vaccini. ‘I vaccini e altri prodotti alternativi possono aiutare a ridurre al minimo la necessità di antibiotici prevenendo e controllando le malattie infettive nelle popolazioni animali e sono fondamentali per il futuro successo dell’agricoltura animale’, enfatizza un articolo del 2018 su ‘Veterinay Research’. Secondo un rapporto ‘Bloomberg’ del 2016, leader del settore come ‘Elanco’, ‘Eli Lilly’, ‘Merck Animal Health’ e ‘Zoetis’ hanno iniziato a spostare miliardi di dollari di investimenti nella ricerca dagli antibiotici ai vaccini prima delle normative 2017 della ‘Food and Drug Administration’”.

Non è finita qui. “Un rapporto del 2022 di ‘Acumen’ ha mostrato che altre importanti aziende farmaceutiche, tra cui ‘Ceva’, ‘Boehringer’, ‘ Ingelheim International GmbH’, ‘Neogen Corporation’,’ Intas Pharameuticals’, ‘Zoetis’,’ Biogenesis’ e ‘Pfizer’, stanno investendo pesantemente nell’industria dei vaccini per animali”.

E la chicca finale: “Il Dipartimento per lo sviluppo internazionale del Regno Unito ha collaborato con la ‘Bill and Melinda Gates Foundation’ per finanziare vaccini per il bestiame in tutto il mondo. Così ha twittato nel 2018 il Dipartimento: “Tale partnership includeva una sovvenzione di 40 milioni di dollari nel 2017 per sviluppare nuovi vaccini per il bestiame. Il finanziamento della Fondazione Gates al CGIAR, ‘partenariato di ricerca globale per un futuro di sicurezza alimentare dedicato alla trasformazione dei sistemi alimentari, della terra e dell’acqua in una crisi climatica’, continua a concentrarsi sullo spostamento degli allevatori dall’uso di antibiotici ai vaccini”.

 

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