LA VICE PREMIER CANADESE / LA VITTORIA CONTRO LA RUSSIA SERVE PER RILANCIARE L’ECONOMIA OCCIDENTALE

La guerra dell’Ucraina contro la Russia è necessaria per rilanciare l’economia globale”.

Lo ha affermato senza peli sulla lingua al ‘World Economic Forum’ (WEF) di Davos che riunisce i potenti della Terra la vicepremier   e ministro delle Finanze del governo canadese, Chrystia Freeland.

Una che più guerrafondaia non si può, e anche di ‘storiche’ simpatie nazi, come vedremo più avanti.

Ma veniamo alle sue parole che gettano ulteriore benzina sul fuoco di un conflitto che ormai, secondo il NATO e USA pensiero, deve durare il più a lungo possibile, fino alla definitiva sconfitta del nemico russo e del suo Zar-Macellaio al Cremlino, Vladimir Putin. Benzina che finisce per propagarsi, chiaramente, sullo scenario europeo, visto che il Cancelliere tedesco Olof Scholz ha ormai deciso di arrendersi per l’ulteriore, massiccio invio di armi al presidente guitto Volodymyr Zelensky, tutto il quantitativo di ‘Leopard’ che Kiev chiedeva di ‘somma urgenza’, una ventina.

Zelensky. Sopra, Chrystia Freeland

Ma torniamo alle incendiarie – e, soprattutto, chiarificatrici – frasi sulle reali volontà occidentali di fare orami il deserto intorno ad ogni tentativo di mediazione e/o negoziato – pronunciate dalla leader canadese.

Eccole: “Non si tratta di fare un favore all’Ucraina. Ciò di cui stiamo parlando, fornendo armi all’Ucraina, come ha sottolineato in modo molto cruciale il presidente Zelensky, fornendo all’Ucraina i soldi di cui ha bisogno per vincere la guerra, è in definitiva nel nostro stesso interesse”. Quello di tutto l’Occidente, of course.

E ci ha tenuto a chiarire: “Quindi, io sono un ministro delle finanze e se mi diceste, qual è l’unica cosa che i ministri delle finanze del G7, i governi del G7 quest’anno potrebbero fare, che è assolutamente in nostro potere? Giusto? Non controlliamo il Covid, non controlliamo le catene di approvvigionamento globali, non controlliamo se ci sarà o meno una disinflazione immacolata. Una cosa su cui abbiamo vere leve pratiche è che possiamo aiutare l’Ucraina a vincere, chiaramente, definitivamente. Se lo facciamo, se succede quest’anno, sai come sarà per te? Ci sarà un enorme impulso all’economia globale. Quindi, penso che l’Ucraina vincerà”.

Più chiari di così, davvero, si muore. E così rischia sul serio di succedere per tutto il popolo ucraino, come del resto ha da tempo riconosciuto (“guerra sino all’ultimo ucraino”) sia il ‘Dipartimento di Stato’ Usa, guidato dai ‘falchi’ Tony Blinken e Victoria Nuland, che ovviamente il burattino nelle loro mani, quel Zelensky che proprio per invocare sempre più armi all’Ucraina ha inviato a Davos la consorte, ormai diventata sul campo ambasciatrice di guerra.

Glaciale la replica della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “La Freeland sta dicendo apertamente che hanno bisogno di una vittoria sulla Russia per la ripresa economica. Questa è una guerra del 21° secolo per le risorse, chiara e semplice”.

Non contenta, lady Freeland, ha ribadito il concetto nel corso di un panel che si è tenuto sempre a Davos, moderato da Fareed Zakaria: “E se riusciamo a raggiungere questo obiettivo, se accadrà quest’anno, e tu lo sai bene quanto me, Fareed, sarà un enorme stimolo per l’economia globale. Quindi penso davvero che l’Ucraina vincerà”. Un ‘davvero’ in più non da poco.

Ma vediamo come l’ottimo sito di contro-informazione ‘Renovatio 21’ricostruisce i trascorsi di lady Freeland, il cui cognome è già tutto in programma ‘Terralibera’: “Il nonno della Freeland, Mykhailo Khomiak, alias Michael Chomiak, era stato accusato in un articolo di ‘Consortium News’ del 27 febbraio 2010 di essere l’editore ucraino in esilio di un quotidiano filo-nazista, ‘Krakivski Visti’, che pubblicava a Cracovia, in Polonia. Il giornale, la stampa e gli edifici furono espropriati all’editore del quotidiano ebreo in lingua polacca ‘Nowy Dziennik’. Khomiak si trasferì nell’appartamento dell’editore ebreo. L’editore ebreo morì a Belzec. ‘Krakivski Visti’ ha incluso in un editoriale per il 51° compleanno di Hitler, ‘La popolazione ucraina era felicissima di vedere l’istituzione di un’equa autorità tedesca’ e ha lanciato fiori alle truppe naziste”.

Riporta ancora ‘Renovatio 21’: “La Freeland si era presentata ad una manifestazione filoucraina di piazza con una sciarpa rossonera, tipica degli ucronazisti. Il ‘Centro Simon Wiesenthal’ aveva fortemente criticato il Canada per l’addestramento impartito alle milizie neonaziste ucraine”: con ogni probabilità legate al famigerato ‘Battaglione Azov’.

Danielle Smith

E ancora: “La Freeland è conosciuta per il suo coinvolgimento ravvicinato del ‘World Economic Forum’ (non dimentichiamolo, fondato e animato dal banchiere tedesco di simpatie nazi, Klaus Schwab, ndr), dove ha un ruolo diretto nel Consiglio di Fondazione. Le strane entrature WEF nella sanità canadese durante il Covid sono state denunciate dal neopremier dello Stato canadese dell’Alberta, Danielle Smith. La Freeland, già giornalista per il ‘Washington Post’ in America, è stata fra gli architetti del congelamento dei conti correnti dei dissidenti durante la clamorosa protesta dei camionisti canadesi”.

 

Dal Canada passiamo all’Europa. Dove non c’è solo il caso Germania. E’ fresca, infatti, la notizia riportata da un magazine locale ‘Futurism’ secondo cui “i Paesi Bassi hanno dispiegato diversi veicoli terrestri armati (UGV), diventando in questo modo la prima nazione della NATO a farlo, creando un allarmante precedente per l’uso di Robot killer sul campo di battaglia da parte dell’Occidente”.

Si tratta dei ‘Tracked Hybrid Modular Infantry Systems’ (THeMIS per i loro fans), alimentati dall’Intelligenza Artificiale, ideati e prodotti da una società dell’industria militare estone, ‘Molrem Robotics’.

Il primo invio dei ‘THeMIS’ in realtà è già avvenuto pochi mesi fa, a settembre 2022: destinazione Lituania, nazione in aperta ostilità con il Cremlino, motivo per cui tale invio non fa che rappresentare altra benzina sul fuoco. Lo spazio lituano viene definito dagli esperti “un ambiente di rilevanza militare”.

Futurism’ descrive i ‘THeMIS’ come “armati di cingoli da carro armato, con la possibilità di ospitare al loro interno diverse armi. Le immagini pubblicate dall’esercito olandese mostrano le macchine simili a carri armati ed equipaggiate con mitragliatrici”.

Alla rivista militare ‘orange’ ‘Jane’s’ ha dichiarato il comandante del sistema robotico dell’esercito olandese, il tenente colonnello Sjoerd Mevissen: “Abbiamo dispiegato quattro macchine armate, senza equipaggio, all’interno di un esperimento operativo. Per quanto ne so, non l’abbiamo mai visto prima in Occidente”.

E ha aggiunto: “Le macchine sono state consegnate per uso sperimentale in un’unità operativa, in un ambiente di rilevanza militare”.

Ma ha chiarito: “Questi non sono semplicemente test su un campo di allenamento”. Abbiamo capito bene.

 

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