Rabbiosa delusione

Disagio morale provocato da un risultato contrario a speranze, previsioni, convinzioni. Così Devoto e Oli soddisfano l’ambizione dell’approssimarsi al perfezionismo nell’uso della parola “delusione”. Sarà la ricaduta in negativo del maltempo, a cui Napoli non è avvezza, o strascico dello status semi depressivo da Covid, da aggressione putiniana alla repubblica Ucraina e lacrime per le migliaia di bambini, uomini e donne vittime di missili e bombe o dal terrore per il futuro dell’umanità nelle mani di potenti del mondo serial killer del pianeta. Sarà colpa delle nuvole minacciose, che stazionano sui cieli del Bel Paese, della maledizione di picconatori della democrazia disgraziatamente legittimati dagli italiani: uno o più di questi vulnus minano la serenità di un Paese che somiglia al miraggio delle oasi palmate nel deserto (illusione negata dal subire passivamente la democrazia imperfetta) e offendono i pochi soggetti immunizzati. Delusione.

Alcuni perché: nei visceri, intossicati da secoli di realtà geopolitiche ingorde, permane l’idea di presuntuosa superiorità e si estrinseca in appropriazione indebita di beni naturali delle comunità esposte al saccheggio, senza colpa in stato di resa agli ‘unni’ accaparratori. Delusione. Il pianeta, sconvolto dallo scempio climatico che potrebbe renderlo inabitabile, fa poco o niente per fermare i criminali ingaggiati dal cinico interesse dei predatori. Delusione.

Osservato con severa obiettività, lo ‘Stivale’ non appare così estraneo ai mali del Mondo: terrorizzano i numeri dei femminicidi, dei morti sul lavoro, dilaga la corruzione, spaventa la penetrazione capillare delle mafie nell’economia quasi totale dell’Italia. Non si debella lo scandalo del lavoro in nero, dei migranti sfruttati come schiavi. Sopravvive priva di contestazione  risolutiva la benevolenza della magistratura per i reati commessi da politici e potenti a vario titolo, spaventano il far poco o nulla per i sei milioni di poveri, per il futuro delle nuove generazioni, l’inascoltato dissesto idrogeologico, la giustizia in eterna attesa di riforma, lo sport disonorato da truffe e illeciti, il bullismo, la diffusione della pedofilia, degli abusi sessuali, il razzismo…

L’ultimo affronto alla possibile quiete dopo la tempesta è l’assurdo affidamento del Paese alla politica di dilettanti allo sbaraglio, a incompetenti nostalgici del fascio littorio, alla pericolosa baldanza della Meloni, al gaffeur Sangiuliano, che infiora il suo parlare a sproposito con l’incipit della canzone fascista ‘Giovinezza’, al ministro dell’interno Piantedosi, prestanome di Salvini, al fanatico mussoliniano La Russa (seconda carica dello Stato), al ministro Crosetto, incauto denigratore della Bce a Nordio (Giustizia), che prova a cancellare il capitolo delle intercettazioni telefoniche a politici e big a vario titolo, al selfie permanente di “Yo soy Giorgia’, star fissa di tg e simili, tri-quotidianamente del Tg1,  che si appropria senza alcun merito  della cattura del boss dei boss e ha speso oltre due mesi da premier per un demoralizzante, caotico, improduttivo fa e disfa. Delusione

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