ANTHONY FAUCI / SMEMORATO E BUGIARDO DAVANTI AI PROCURATORI GENERALI NEGLI STATES

Luci e ombre per il Super Virologo a stelle e strisce che va in pensione, a 81 anni suonati.

Dai fasti di un gran galà offerto dall’ambasciatrice italiana a Washington, Mariangela Zappia, nella sua ‘Villa Firenze’, all’aula giudiziaria dove per sette ore è stato sottoposto alle domande del procuratore generale della Louisiana Jeff Landry il passo non è poi così lungo. E presto dovrà rispondere a quelle di un altro agguerrito procuratore, stavolta del Missouri, Eric Schmitt.

Al centro degli interrogatori, in primo luogo il forte condizionamento, le continue pressioni esercitate dai vertici della Casa Bianca (ha già deposto il responsabile dell’FBI di San Francisco, Eric Chan, dovranno deporre diversi altri alti funzionari, come l’ex portavoce di Joe Biden, Jan Psaki) sui social media, Google, Facebook e Twitter in pole position, per aver ‘censurato’, ‘oscurato’ gli autorevoli pareri-contro, cioè non in sintonia con la politica governativa durante la pandemia.

Ieri abbiamo scritto della ‘bomba’ lanciata, proprio via Twitter, dal nuovo Capo, Elon Musk, con il reportage di un giornalista investigativo sulla ‘scientifica’ opera di disinformazione/censura operata da Joe Biden & C, anche a proposito dei ‘dirty business’ organizzati da Hunter Biden in Cina e in Ucraina, soprattutto, sotto il vigile sguardo paterno.

In secondo luogo, Fauci deve rendere conto di non pochi misteri che circondano il suo ‘NIAID’, l’Istituto nazionale che ha guidato a vita, protagonista degli spericolati finanziamenti ai laboratori di Wuhan, per le ricerche riguardanti il famigerato ‘gain of function’, ossia il guadagno di funzione, ricerche vietate negli Usa e quindi esportabili all’estero, come è successo con Wuhan e con svariati bio-laboratori installati dal Pentagono in Ucraina, oltre una quarantina.

Peter Daszak

I fondi per Wuhan sono stati adeguatamente ‘coperti’ attraverso una società di comodo, la ‘EcoHealth Alliance’ riconducibile al più che controverso ricercatore americano Peter Daszak, che ha fatto parte – incredibile ma vero – della prima missione organizzata dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità proprio per accertare quanto era successo nei laboratori di Wuhan: un ovvio fiasco, la missione, perché di tutta evidenza Daszak non poteva consentire che venissero a galla quei finanziamenti bollenti e il nome del suo ‘mandante’, Fauci, sul quale esattamente un anno fa è uscito un libro al calor bianco firmato da Robert Kennedy junior, ‘The Real Anthony Fauci”.

La verbalizzazione di 7 ore resa da Fauci è per ora top secret e sarà resa nota solo quando la Corte Federale lo consentirà.

 

Ma cominciano a trapelare le prime indiscrezioni, raccolte in particolare da una reporter del ‘Brownstone Institute’, Nadia Swart. Ecco alcuni stralci del suo reportage.

“La trascrizione – esordisce – non è ancora disponibile e nessun giornalista è stato ammesso. Ma dai procuratori generali che hanno intentato la causa (Landry e Schmitt, ndr), i querelanti nel caso e il loro avvocato, e altre parti nella causa contro l’amministrazione Biden, abbiamo alcune informazioni sulla deposizione fornita da Anthony ‘I am the Science’ Fauci. E’ stato il volto della risposta alla pandemia ed è accusato di collusione con Big Tech per sopprimere il dissenso in violazione del Primo Emendamento”.

Continua Swart: “Il punto principale è che Fauci ha avuto un grave caso di amnesia. Per sette ore – secondo il procuratore generale della Louisiana Jeff Landry – ha per lo più ostruito domande dettagliate, rispondendo che non ha un chiaro ricordo di dettagli che potrebbero far luce sul suo coinvolgimento nella vicenda”.

Avrebbe sbottato Landry: “Oh, è stato fantastico passare sette ore con il dottor Fauci, l’uomo che da solo ha distrutto l’economia degli Stati Uniti sulla base della ‘Scienza’. Solo per scoprire che non riesce a ricordare praticamente nulla che abbia a che fare con la sua risposta al Covid!”.

Jeff Landry

Riprende la reporter: “Questo nonostante le centinaia di pagine e le numerose dichiarazioni pubbliche che sembrano confermare che la Casa Bianca e molte agenzie governative hanno lavorato a stretto contatto con Google, Facebook, Twitter e altri, per controllare la narrazione per la maggior parte dei due anni di pandemia. E questi sforzi probabilmente sono ancora in corso”.

E commenta con una buona dose di sarcasmo: “Fauci è un abile bugiardo. Come abbiamo visto ormai da mesi nei suoi commenti pubblici, mente quando sente di poterla far franca o quando sente che non ci saranno conseguenze significative. Fauci mentiva spesso, a meno che e fino a quando non si trovasse di fronte a fatti alternativi. Ad esempio, ha affermato di non avere alcuna familiarità con Ralph Baric (creatore del virus Covid) o Peter Daszak (che ha mediato la concessione di denaro NIAID di Fauci al biolab cinese di Wuhan), fino a quando non si è trovato di fronte alla prova che il suo capo-staff ha inviato una e-mail descrivendo Daszak e Baric come parte della squadra di Fauci!”.

Riporta ancora Nadia Swart: “Fauci ha sostenuto che l’idrossiclorochina era ‘pericolosa’ e aveva effetti collaterali ‘tossici’. Fauci ha affermato che l’idrossiclorochina era inefficace nel trattamento del Covid, ma non ha potuto citare un singolo studio a sostegno della sua affermazione. Fauci ha anche rifiutato l’elenco di 371 studi sull’idrossiclorochina e la sua efficacia nel trattamento della malattia quando gli è stato presentato l’elenco”.

“In conclusione – scrive Swart – abbiamo qui un resoconto rivelatore della sorprendente testimonianza di Fauci che, per quelli di noi che hanno seguito questo caso da vicino fin dall’inizio, è scioccante solo perché conferma la pienezza del tradimento che da tempo sospettavamo fosse all’origine dell’esperienza di blocco degli Stati Uniti”.

Statene certi, ne vedremo ancora delle belle. E in tempi brevi, visto che la giustizia americana è ben più veloce della lumaca di casa nostra, soprattutto se scendono in campo procuratori che ormai da tempo (bisogna purtroppo tornare ai Falcone e Borsellino) da noi ce li possiamo solo sognare.

 

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