D’Alema-Meloni, la perfetta imperfezione

Ma certo, la campagna della prestigiosa Accademia della Crusca’, a difesa della lingua di Dante non sopporta critiche di autarchia, si propone di dimostrare l’inutile ‘esterofilia del selfie’, che prorompe nel linguaggio dell’invasione straniera. Gli accademici si appellano al giornalismo, ai letterati, perché rifiutino la contaminazione e dicano ‘autoscatto’. La nobile difesa dell’italiano ammette poche deroghe a favore di terminologie intraducibili. Ben altro è l’esternazione del vice presidente della Camera, tale Rampelli, che per distogliere gli italiani dall’amara riflessione sull’emergenza che attraversa il Paese, condanna l’uso di ‘dispenser’ e ‘ordina’ di sostituirlo con il nostrano dispensatore. “Qui si parla italiano”. Sembrerebbe di parte bocciare l’‘imperativo categorico del vice ministro, ma si legittima con il sospetto sulle vere intenzioni di Rampelli, potenziale emulo di Mussolini, del divieto imposto agli italiani di attingere alle lingue straniere. Non c’è che attendere. Assisteremo al peggio, a ‘Lettere dal carcere’ di Gramsci bruciato in piazza con i libri di Scurati…di Dacia Maraini, simbolo dell’autarchia sovranista.

Benevola bacchettata al mitico Michele Serra, che nel suo editoriale di oggi, scrive in corsivo core-business, per dire, come chiarisce la Treccani: “core=nucleo” e “business”= affare”.

Un terzo o quarto ‘uppercut’ (in italiano pugno al mento, contento Rampelli?) colpisce i fratelli e sorelle d’Italia, ovvero  il mancato exploit (pardon, l’eccezionale evento, contento Rampelli?) del trumpismo alle elezioni Usa di Mideterm (di medio termine, contento Rampelli?)  Accusato il colpo, silenzio tombale di Salvin-Meloni.

Un quinto cazzotto fa vacillare il ministro dell’Istruzione Valditara. Ieri, 9 novembre, Giornata della libertà, ha festeggiato la ‘fine dell’incubo comunista’ (totalitarismo russo), ma ha dimenticato di citare la criminale dittatura nazista.

Non parla Piantedosi, ministro dell’Interno. Non una parola sulla donna e un neonato morti di ipotermia come conseguenza della traversata del Mediterraneo.

Un effetto collaterale del ‘destrismo’: Liliana Segre, oggetto di ignobili insulti fascisti, ricevere minacce di morte, in particolare di un No Vaz “Io, ricorda la senatrice Segre sono vaccinata e ho deciso di denunciarlo”). Signora, per favore, renda noto il nome di questo criminale.

In casa Pd, di male in peggio: il giusto rifiuto di  condividere la candidatura Moratti alla Regione Lombardia, i dem ci provano con Cottarelli, senza mai formalizzare l’invito e forse in anomalo tandem con l’ex vice presidente, che giura pubblicamente fedeltà alla destra. Il prestigioso economista dice: “No grazie”. Rifiuta anche Pisapia, ex sindaco di Milano. Pd allo sbando.

Fossi nei panni di “Yo soy Giorgia” inventerei un  nuovo ministero dei miei sostenitori, da assegnare a Massino D’Alema, si l’ex dirigente dei dem, che promuove la Meloni: “È una donna capace e robusta. Con lei, rivincita del mondo della politica. Rappresenta molto più di altri quel mondo così disprezzato”

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