Conferma: le bugie hanno le gambe molto corte

Puoi presuntuosamente paragonarti a Giotto se disegni, a Dante se scrivi, a Gandhi se ti giudichi più ambientalista di Greta Tunberg, ma la ‘prova del nove’ della realtà ti riporta rapidamente in terra. È quanto accade alla borgatara “Yo soy Giorgia” che per catturare voti e presiedere il governo di destra-destra ha finto europeismo e moderazione: le mancano solo l’aureola e due ali per assurgere nell’alto dei cieli, ma riemerge in fretta la contiguità con le radici saldamente piantate nel passato di neofascista. È chiarissima la continuità con la destra, con l’estremismo di Casa Pound, Forza Nuova e camerati vari. La sora Giorgia nell’ordine, ha avallato, forse ordinato, le manganellate agli studenti che contestavano pacificamente la presenza in facoltà di neofascisti; ha rinnovato l’intendimento di respingere i profughi con il blocco navale; ha promulgato un decreto per impedire le manifestazioni di dissenso al governo;  ha ricevuto una serie di ‘no’ dall’Europa a richieste non condivise e da ultimo, altro che “patriota…prima gli italiani…, ora facciamo  la voce grossa”; ha duettato con il sovranista egiziano Al Sisi. Sull’omicidio di Giuoio Regeni solo la frase molto generica “Sottolineata la massima attenzione dell’Italia”, probabilmente pronunciata a voce bassa, che sembra mettere un macigno sulla complicità impunita del Cairo. Niente pugni sul tavolo, parole di fuoco, pretese di verità e di carcere per i mandanti delle torture, dell’omicidio del giovane ricercatore italiano, per non disturbare il fitto a tu per tu sugli affari dell’import-export tra i due Paesi e la vendita dell’Italia all’Egitto di armi e mezzi difesa-offesa: In fase di recupero, la ‘pacifista’ Meloni promuove la ripresa dell’appetitosa trattativa per la  fornitura italiana all’Egitto di 24 aerei da combattimento (valore tre miliardi). Di fronte a questo affare, avrà pensato la borgatara, a che serve prolungare le richieste che giustizia sia finalmente fatta sulla morte di Giulio Regeni?

Merita massima attenzione intuire cosa maschera la spavalderia da Predappio della premier. Scavando nel passato si evince un evidente parallelismo con il camaleontico Renzi, che in auge, da abile affabulatore qual è, plagiò l’’Italia degli eterni indecisi. Nell’aria che tira anti Pd, si muove forse qualcosa di nuovo: i dem bocciano la Moratti con la limpida motivazione della sua estraneità ai valori della sinistra, della familiarità con il peggio della Lega.

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