Odio, dunque esisto

L’odio è sempre e comunque un sentimento disumano? E quale forma di odio, contro chi? S’interrogano in tanti, dopo l’esame di coscienza indotto dalla violenta ostilità per i propri simili.

Chissà se in pieno delirio di autarchia Vladimir Putin avverte l’escalation di buona parte del mondo che lo odia e il crescente dissenso del popolo russo. È così, per il capo del Cremlino, accusato di crimini contro l’umanità, l’odio cresce in misura esponenziale. È arduo capire perché questo sentimento contro natura esondi dall’ambito locale dell’Ucraina, pervada la coscienza dei pacifisti e, ben oltre, quella di chi s’indigna per la tragedia di una guerra innescata dalle pretese espansioniste di Mosca e dall’antisovietismo di Kiev di pari aggressività.

È utile riavvolgere il film del conflitto fratricida e la sceneggiatura dell’evento è vietata ai minori di diciotto anni e più.  Racconta di città rase al suolo, molte decine di migliaia di vittime civili – oltre trecento bambini – il numero impressionate di feriti, edifici per abitazioni ridotti in macerie, persone espropriate della casa, del lavoro, del futuro; ospedali, scuole, mercati, strade, monumenti,  mercati  spazzati via da missili droni, cannonate; fosse comuni; civili torturati e uccisi, esecuzioni brutali che ricordano la violenza sanguinaria dell’Isis, fame e sete, black out elettrici, agricoltura ferita, paura e disperazione.

Il diario di guerra di questi giorni è ancora aperto sulle pagine della tattica di grande efficacia che (non a caso nel giorno del settantesimo compleanno di Putin), con il crollo di un ponte strategico ha privato la Russia del canale più importante per fornire armi e soldati agli avamposti in Ucraina.  Un atto di guerra, nessun dubbio. La riposta: pioggia di missili, droni sull’intera Ucraina. L’indicazione del leader ceceno, feroce alleato di Putin e noto sanguinario, sui bersagli da colpire: strade, abitazioni, vissuti dai civili, con il duplice effetto di soddisfare l’orgoglio patriottico dei russi e deprimere il morale già usurato degli ucraini. Non meno accanito è l’odio che si espande dagli Stati Uniti. Il colosso dell’economia mondiale vede comparire all’orizzonte il pericolo di perdere il ruolo di egemone, messo in discussione dall’esteso sodalizio Cina, Russia, India, Brasile, Sud Africa, Corea del nord, Iran. Odio, egocentrismo, interessi di parte, si alimentano di falsi, bluff, mezze e verità e hanno la meglio nettamente sulle intenzioni pacifiste. Ha rapida diffusione l’idea di odio legittimo, se i destinatari sono esponenti della disumanità e non manifestano dubbi sul ricorso al nucleare (scelta assassina degli Stati Uniti per annientare la resistenza del Giappone). Chi impedirà a Putin e Biden di nuclearizzare l’Europa per concludere la guerra in Ucraina con le dita a ‘V’ in segno di vittoria? Non desisterà l’antagonismo est-ovest, deciso ad appropriarsi del dominio politico, militare, finanziario della Terra.

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