‘GRAZIE USA’ / L’ESTERNAZIONE POLACCA SUL SABOTAGGIO NORD STREAM

Non c’è due senza tre.

L’antico proverbio funziona anche in tempi di guerra.

Prima arrivano le esternazioni ufficiali del presidente Usa Joe Biden e del numero due del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, rispettivamente il 7 e il 17 febbraio (quindi prima dell’inizio del conflitto in Ucraina) circa la precisa volontà Usa di distruggere il gasdotto Nord Stream 2 in caso di invasione russa.

Adesso – a cose fatte, cioè a sabotaggio avvenuto – ubriaco di gioia gongola via twitter un pezzo da novanta della nomenklatura polacca, Radoslav Sikorski.

Incredibile ma vero.

Radoslav Sikorski

Ecco il testo di un dispaccio dell’Ansa, redazione di Belgrado: “L’ex ministro degli Esteri polacco e attuale europarlamentare Radoslav Sikorski ha provocato scalpore, apparentemente suggerendo che gli Stati Uniti sarebbero coinvolti in qualche modo negli incidenti al gasdotto Nord Stream. Sikorski lo ha fatto postando su Twitter una foto del luogo dell’incidente con la didascalia ‘Grazie, USA’. Sikorski ha proseguito, in un secondo tweet, affermando che ‘non c’è carenza di capacità nei gasdotti per il trasporto di gas dalla Russia all’Europa occidentale, compresa la Germania. L’unica logica di Nord Stream era quella di  ‘permettere a Putin di impunemente ricattare o dichiarare guerra all’Europa orientale”.

 

 

Maria Zakharova

Così continua il dispaccio Ansa: “Le parole di Sikorski hanno creato scalpore su Twitter, ha rimarcato la tv pubblica polacca. La portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha reagito al tweet di Sikorski, chiedendo se la posizione del politico polacco sia ‘una dichiarazione ufficiale sul fatto che si tratta di un attacco terroristico’. Successivamente, Sikorski ha risposto su Twitter al ministro russo degli Esteri, dicendo che ‘tutti gli stati ucraini e baltici si sono opposti alla costruzione di Nordstream per 20 anni. Ora 20 miliardi di dollari di rottami metallici giacciono sul fondo del mare, un altro costo per la Russia per la sua decisione criminale di invadere l’Ucraina. Qualcuno ha fatto un’operazione di manutenzione speciale’, ha aggiunto in maniera sibillina”.

Ha finito per gettare ulteriore benzina sul fuoco, l’europarlamentare polacco, pluriministro a Varsavia (tra Esteri e Difesa) per molti anni, con le ulteriori dichiarazioni, sempre via twitter. I 20 miliardi di dollari, in realtà, sono stati investiti in rubli ed euro, visto che i gasdotti sono stati pagati da Russia e Germania (con una piccola partecipazione di altri paesi europei).

 

Ma non è nuovo, il vulcanico Sikorski, ad ‘esplosive’ uscite, che finiscono per raccontare la ‘verità’ dei fatti e far emergere, tra un tweet e l’altro, le macroscopiche responsabilità a stelle e strisce anche in quest’ultimo atto ‘terroristico’ che la Russia vuol portare davanti ai tribunali internazionali.

Il 14 giugno, infatti, l’europarlamentare-esternatore lanciò un’altra bomba da non meno. Intervistato dal canale televisivo online ucraino ‘Espreso TV’, Sikorski disse chiaro e tondo che “l’Occidente ha tutto il diritto di fornire a Kiev testate nucleari per proteggere la sua indipendenza”.

Indignato per quelle dichiarazioni, il capo della Duma della Federazione russa, Viacheslav Volodin, così rispose: “Sikorski vuol provocare un conflitto nucleare nel centro dell’Europa. Non pensa né al futuro dell’Ucraina né a quello della Polonia. Se i suoi suggerimenti si realizzeranno, questi Paesi cesseranno di esistere, così come l’Europa. Sikorski e simili sono la ragione per cui l’Ucraina non solo deve essere liberata dall’ideologia nazista, ma anche smilitarizzata, assicurando lo status di Paese libero da armi nucleari”.

Un caso è un caso. Due una coincidenza. Tre volte è l’azione di un nemico”, è una delle frasi celebri di Jan Fleming, il padre di James Bond. “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, soleva raccontare Agatha Christie, la ‘madre’ di Hercule Poirot e Miss Marple.

E’ proprio così.

 

 

P.S. A proposito di thriller a sfondo politico, da segnalare – una volta tanto – una meritoria iniziativa di Rai3, che ha appena mandato in onda il film ‘Official Secrets’, interpretato da una memorabile Keira Knightley, diretto nel 2019 da Gavin Hood e tratto dal libro ‘The Spy who Tried to Stop the War’ di Marcia e Thomas Mitchelle.

Una storia vera, come del resto quella immortalata in un altro capolavoro firmato da Oliver Stone, ‘Snowden’, di cui abbiamo scritto qualche giorno fa. E’ la storia di una funzionaria della statunitense ‘National Security Agency’, Katharin Gun, che si trasforma in eroina- whistleblower, rischiando la galera pur di rivelare (e il britannico ‘The Observer’ dopo molte cautele pubblicherà il maxi scoop) al mondo le tresche e le manovre intimidatrici esercitate da Usa e Gran Bretagna (all’epoca guidate da George Bush junior e Tony Blair) sui membri dell’ONU, affinchè votassero la risoluzione di guerra contro l’Iraq di Saddam Hussein. Emersero in modo clamoroso le prove false, totalmente taroccate da CIA e MI6 (i servizi di Usa e Regno Unito), sulle ‘armi di distruzioni di massa’ che Saddam non possedeva: ‘inventate’ dalle due superpotenze per giustificare l’aggressione, l’invasione e il massacro del popolo iracheno che, nonostante quelle denunce, avvenne.

Vi consigliamo caldamente la visione di ‘Official Secrets’ (lo potrete già trovare gratis sulla piattaforma ‘Rai Play Film’): soprattutto per capire metodi e logiche statunitensi e britanniche per esportare democrazia & libertà in giro per il mondo (nel film, tra l’altro, c’è un cenno anche alla guerra inventata dalla Gran Bretagna contro l’Argentina per le isole Falkland-Malvinas, ennesimo conflitto smaccatamente ‘taroccato’).

 

 

 

 

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