FOLLIE PRE-VOTO/ DAGLI ULTIMI BLITZ BY DRAGHI ALLE FAKE AD OROLOGERIA DELL’INTELLIGENCE USA  

Un calcio in culo a tutti gli italiani che tirano la cinghia e non arrivano più neanche a fine mese. E un autentico ceffone al Papa che pochi giorni fa aveva puntato l’indice contro gli stipendi  stratosferici dei top manager di fronte alle miserie salariali dei comuni mortali.

Arrivano – calcio in culo e ceffone – dal vellutato piede del premier Mario Draghi, ancora in servizio effettivo per assestare gli ultimi colpi alle macerie di casa nostra prima del voto. Ma lui, come un giglio candido, nega ogni responsabilità o coinvolgimento nella tresca.

 

VIA IL TETTO AI SUPER STIPENDI

Di che si tratta? Con un autentico blitz al Senato è passato un provvedimento che annulla il tetto in vigore da alcuni anni sugli  stipendi dei manager pubblici e delle forze dell’ordine: un tetto da ben 240 mila euro che evidentemente, coi tempi che corrono, è meglio smantellare, visto che gli appetiti economici di lorsignori  vanno sempre e comunque soddisfatti.

La ‘manovra’, che con ogni probabilità doveva rimanere top secret, è passata grazie ad un emendamento di Forza Italia al ‘Decreto Aiuti’, che invece di aiutare i cittadini finisce per dare una mano sostanziosa a vip e papaveri del generoso Stato.

Enrico Letta

Forza Italia, comunque, è stata subito spalleggiata, guarda caso, dal PD del prode Enrico Letta, che non perde occasione per dimostrare da quale parte della barricata realmente sta: quella di chi difende, con le unghie e coi denti, i privilegi delle Kaste, e se ne fotte di pensionati, senza casa, senza soldi e senza diritti.

E pensare – lo abbiamo più volte sottolineato negli ultimi giorni – che nella tragica fase economica e sociale che stiamo vivendo, sarebbe necessario esattamente il contrario: tagliare privilegi, prebende, super pensioni e super stipendi, far pagare fino all’ultimo le tasse sugli extraprofitti dei colossi che in questa crisi stanno guadagnando con la pala e mettere, una buona volta, una patrimonialona coi fiocchi su rendite parassitarie e ricchezze senza limiti, al fine di rastrellare le risorse necessarie per   fronteggiare la super-crisi, aiutando con soldi concreti e non con bonus una tantum chi chiude le sue imprese e chi muore, ormai, letteralmente di fame.

 

ARMAMENTI A GO GO PER I PROSSIMI ANNI

E cose se non bastasse, il governo ormai ‘fuorilegge’ (tranne che per l’ordinaria amministrazione) ne combina un’altra delle sue, profittando del totale caos politico-amministrativo prevoto.

Sempre a Palazzo Madama si consuma il misfatto.

La Commissione Difesa del Senato, infatti, ha dato disco verde ad un serie di ‘programmi militari’ che riguardano l’acquisto di cacciamine, elicotteri, missili, carri armati e tutto quanto fa guerra, con il solo voto contrario dei 5 Stelle. I quali denunciano “un colpo di mano di fine legislatura in periodo di gestione dei soli affari correnti messo in atto dalla potente lobby del complesso militare-industriale, con la complicità di partiti vecchi e nuovi”.

Continua il j’accuse: “Le commissioni Difesa sono state sommerse da decine di programmi di riarmo che richiedono attenzione e approfondite analisi. E’ una questione di democrazia, di rispetto del Parlamento e delle sue prerogative: decisioni come queste, che vincolano i governi dei prossimi 15-20 anni a spese multimiliardarie, vanno esaminate con attenzione e ponderazione da un Parlamento pienamente legittimato e operativo”.

L’Osservatorio sulle spese militari italiane, ‘Milex’, punta il dito contro la “corsa al riarmo a Camere sciolte, per una spesa complessiva stimata in oltre 12 miliardi e mezzo di euro”.

Tra i programmi militari di spicco, quello per il ‘Carro Ariete’ (per la durata di 12 anni) e quello per l’acquisto di 12 ‘Cacciamine di nuova generazione’ (CNG).

Denuncia ancora ‘Milex’: “Ulteriori dieci programmi (elicotteri d’addestramento, gestione droni, navi anfibie per la Marina, radiotrasmissioni, satelliti spia, bazooka, droni di sorveglianza, nuovi carri armati leggeri, sistema di piattaforma stratosferica, potenziamento di capacità per brigata tattica), per una spesa totale di oltre 5,5 miliardi di euro sono infine stati inviati al Parlamento dal ministro della Difesa Guerini il 1 settembre, solo pochi giorni fa”.

 

CON 300 MILA DOLLARI MI COMPRO IL MONDO !

Non è certo finita qui.

Perché, puntuale come una bomba ad orologeria, scoppia il caso dei 300 milioni di euro che la Russia avrebbe trasferito a “partiti, dirigenti e politici stranieri in oltre una ventina di Paesi a partire dal 2014”, come dettaglia una notizia ANSA che aggiunge: “Lo   affermano alti dirigenti Usa sulla base di accertamenti dell’intelligence americana”. “Si tratta – viene precisato – di informazioni declassificate di un report dell’intelligence Usa, come ha spiegato un alto dirigente dell’amministrazione Biden in una conference call”.

La conferma arriva dal numero uno del Dipartimento di Stato, il super falco Tony Blinken che, affiancato da Victoria Nuland, sta ormai etero-dirigendo la Casa Bianca, capeggiata da ‘Sleepy Joe Biden’, come lo etichettano non pochi media a stelle e strisce.

Anthony Blinken

Blinken, addirittura, è arrivato ad inviare un cablo ad hoc a molte ambasciate e consolati esteri, avvisandoli di quanto sarebbe emerso dai documenti desecretati dall’Intelligence Usa.

Sorgono spontanei alcuni elementari interrogativi, che fanno fortemente dubitare sulle capacità di intendere e volere (nonchè  di analizzare e valutare) da parte dei vertici di cotanta Intelligence.

Le ricerche sui fondi coprono un arco temporale smisurato, ben 8 anni, dal 2014 ad oggi.

E riguardano partiti & formazioni politiche presunte beneficiarie non di mezzo, ma di tutto il mondo.

Basta effettuare quale elementare calcoletto aritmetico (neanche matematico) per capire che si tratta di spiccioli, mance, pocket money come si dice in gergo yankee per le spesette o la paghetta dei boys.

Quindi, secondo l’intelligente Intelligence, la Russia sarebbe stata così abile da comprare il consenso di tante formazioni politiche sparse in tutto il mondo, di condizionare il voto in tanti paesi, nell’arco di 8 anni, per pochi spiccioli, elargendo somme che farebbero ridere anche un bambino. Oltre che i polli.

Se così è, viva la Russia guidata da autentici ‘maghi’, che con gli spiccioli riesce a convincere gli indecisi.

Mentre le vagonate arcimiliardarie spese in guerre e armi dagli Usa, nello stesso periodo, hanno portato solo disastri, massacri, distruzione e decine di migliaia di morti. Tanto per esportare ‘Democrazia e Libertà’!

Ultima nota: non è vagamente sospetto che l’Intelligence Usa diffonda tali baggianate (se vere, ancor peggio) proprio a 10 giorni dal voto in Italia, il più fedele e scodinzolante alleato degli Usa e il servo più ubbidiente della NATO?

E che questo sarà il piatto forte dei demenziali talk per i prossimi giorni?

Ma siamo su ‘Scherzi a parte’?

Lascia un commento