SIRIA / CONTINUANO I MASSACRI DI STATI UNITI E ISRAELE   

Continua, nel totale silenzio mediatico internazionale, il massacro dei siriani ad opera di statunitensi ed israeliani.

Tutta l’attenzione, of course, è concentrata sul conflitto ucraino scatenato da quel ‘macellaio’ di Vladimir Putin, come lo ha etichettato il capo della Casa Bianca Joe Biden: i cui crimini internazionali, invece, sono solo il modo di esportare ‘libertà e democrazia’. E così – pensando solo all’Ucraina – chissenefrega delle migliaia di vittime (stavolta massacrate da Usa e Arabia Saudita) in Yemen, quasi 20 mila ormai dall’inizio del conflitto nel 2015: e nei giorni scorsi fonti di ‘controinformazione’ hanno fatto sapere che americani e sauditi stanno perfino avvelenando le risorse idriche con sostanze radioattive!

Così come chissenefrega se muoiono a grappoli (soprattutto i bambini) in Afghanistan, che dopo l’improvviso abbandono delle truppe d’invasione a stelle e strisce, ora devono anche subire le letali conseguenze di un embargo che priva la popolazione delle minime risorse vitali.

Ma torniamo alla sempre più drammatica situazione in Siria. Letteralmente presa tra l’incudine e il martello, i bombardamenti americani e quelli siriani.

Vediamo le news.

 

Scrive una giornalista indipendente australiana, Caitlin Johnstone: “Secondo quanto riferito, numerosi militari siriani e stranieri sono stati uccisi e diverse truppe statunitensi ferite in un crescente scambio di attacchi tra gli invasori americani e le persone nel paese il cui territorio le truppe statunitensi stanno occupando illegalmente. Giorni fa, il comando centrale degli Usa ha annunciato di aver ‘condotto attacchi aerei di precisione a Deir ez-Zor in Siria’ per ‘difendere e proteggere le forze statunitensi da attacchi come quelli del15 agosto contro il personale statunitense da parte di gruppi sostenuti dall’Iran’”.

Sostiene un altro coraggioso reporter canadese, Aaron Matè, firma del sito ‘The Greyzone’: “Gli Stati Uniti affermano di essere in Siria per combattere l’ISIS, ma raramente combattono l’ISIS. In realtà sono lì per negare alla Siria il proprio petrolio e grano, e per attaccare occasionalmente i siriani e i loro alleati che hanno sconfitto gli squadroni della morte settari sostenuti dagli Usa nella guerra sporca”.

Commenta la Johnstone: “Quello che Aaron Matè dice è del tutto vero. Gli Stati Uniti sono una forza di occupazione che è lì senza il permesso del governo siriano, senza essere stata attaccata dalla Siria e senza alcuna valida pretesa di difendersi da nessuno in Siria. Le milizie ‘sostenute dall’Iran’ in Siria operano con la piena autorizzazione del governo di Damasco. Gli Stati Uniti hanno letteralmente invaso una nazione dall’altra parte del mondo, ucciso in quella nazione le persone che non li vogliono lì, e poi osano rivendicare il diritto all’autodifesa nel farlo”.

Più chiari di così, si muore. Eppure in Occidente di questo massacri ‘legali’ non si parla, nessuna forza politica alza un dito. L’Europa, che non è poi così lontana, non pronuncia una sillaba. Incredibile ma vero, l’ONU non prende alcuna posizione, dimostrando ancora una volta la sua totale inutilità e il suo odierno, altrettanto totale, asservimento alle politiche imperialiste e stragiste degli Stati Uniti.

Passiamo agli attacchi griffati Israele.

Denuncia un reporter americano, militante dell’associazione ‘Antiwar’ che ha contribuito alla realizzazione del rapporto ‘Axios’, Dave DeCamp: “Negli ultimi anni Israele ha lanciato centinaia di attacchi aerei in Siria. Le autorità israeliane affermano che la campagna di bombardamenti serve per impedire all’Iran di radicarsi ulteriormente nel Paese, ma gli attacchi spesso uccidono truppe siriane, uccidono i civili e danneggiano pesantemente le infrastrutture essenziali”. E aggiunge: “Gli Stati Uniti appoggiano la campagna di bombardamenti in Siria e, secondo alcune fonti, coordinano alcuni degli attacchi. A giugno il ‘Wall Street Journal’ ha riferito che Israele concorda segretamente gli attentati con gli Usa e che Washington ha approvato molti attacchi aerei israeliani lanciati da aree vicino ad una base statunitense nel sud della Siria”.

 

L’aeroporto di Aleppo. Sopra, bombardamenti a Damasco

I più freschi attacchi decisi da Tel Aviv sono del 31 agosto. Hanno preso di mira sia le zone settentrionali che quelle meridionali del paese, senza dimenticare, of course, i centri nevralgici, ossia Damasco e la sempre più martoriata Aleppo. Nel mirino, in questo caso, la periferia nord della capitale e l’aeroporto di Aleppo, dove poche ore prima era atterrato un aereo-cargo iraniano: una evidente azione di ritorsione, quest’ultima, un ‘avvertimento’ all’Iran di non aiutare la Siria e a Damasco perché non riceva più soccorsi da Teheran.

Una recente nota del ‘New York Times’ afferma che l’alleanza, più    conosciuta come ‘l’asse della resistenza’, ha accettato di rispondere agli attacchi, colpendo alcune basi Usa acquartierate in Siria. Ed in effetti, le forze sostenute da Siria e Iran avevano già risposto ad un attacco del 14 agosto a Damasco e Tartur, prendendo di mira, il giorno dopo, l’avamposto a stelle e strisce di al-Taif, utilizzando alcuni droni.

Come cercano di giustificare le loro bombe e i loro raid mortali le autorità di Tel Aviv? Ecco la ‘diplomatica’ pezza a colori: “vogliamo impedire all’Iran di stabilire una presenza militare duratura in Siria e intendiamo distruggere le spedizioni di armi iraniane dirette verso Hezbollah in Libano”.

Spedizioni, in realtà, tutte dimostrare e invece date per certe: come fecero gli Usa con le inesistenti armi di distruzioni di massa in mano a Saddam Hussein, servite a ‘giustificare’ la guerra d’invasione e i massacri.

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