La domanda è: perché Letta vuole perdere le elezioni?

DI ALESSANDRO NEGRINI
Enrico Letta sta riuscendo a battere Renzi come peggior segretario della storia del PD. E ci sta riuscendo nella strategia iniziata dalle origini del PD veltroniano: combattere le destre facendo la destra.
Ma non siamo così stupidi nel pensare che Enrico Letta sia un ingenuo.
Se avesse voluto davvero tentare di vincere le elezioni, l’argine alla destra-che-cambia-la-Costituzione avrebbe richiesto un’alleanza di PD e 5S.
Non averla voluta significa che per Enrico Letta arginare la destra non è una priorità.
E cosa propone, nella finta battaglia contro la destra, Enrico Letta? Il paradigma che ha determinato la crescita della destra reazionaria della Meloni: le ricette di destra neoliberista che hanno come loro perfetto epigono Mario Draghi.
E allora, la domanda rimane: perché Letta ha deciso di perdere le elezioni? Qual è la sua priorità? Quale gioco sta giocando?
Il gioco è quello più antico nella storia dei liberali: fare campagna contro il pericolo fascista, per poi, allearcisi su tutte le ricette economiche – che la Meloni condivide e mai ha combattuto: quelle di destra che Draghi, e Letta, rappresentano.
Perché il loro vero disprezzo è rivolto non alle destre, ma è volto verso la parte di paese che non vota più, gli invisibili, e verso chiunque, da Conte a Unione Popolare tenti di rappresentarli. Perché il loro obiettivo principale è evitare in qualunque modo che nel paese Italia si ricrei un conflitto sociale vero, necessario, svelante e storicamente ineludibile: quello dal basso verso l’alto. Solo che Letta ed il PD hanno scelto, da tanto tempo, di stare con l’ “alto” e di ignorare il “basso”.
Perché come Macron insegna, i fascisti ai liberali fanno schifo: ma solo prima delle elezioni.
FONTE
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