L’anima della Natura. Meglio non sfidarla

C’è da pensare che la natura sia davvero stufa degli sconfinamenti umani che rendono la vita sul pianeta Terra un mezzo inferno. Isaac Asimov, eccelso narratore di fantascienza, avrebbe di che riempire un nuovo bestseller di genere. Informa autorevolmente l’Agenzia Nazionale Stampa Italiana (ANSA), che calcoli di astrofisici hanno previsto il pauroso evento di un gigantesco asteroide “pronto a sfiorare la Terra”, il più grande asteroide dell’anno… a sfiorare, meno male. L’ordigno ci passerà accanto domani, 27 maggio: sfiorare, parlando di universo, è ovviamente un verbo relativo. Rassicura che gli addetti ai lavori abbiano previsto il transito del corpo celeste in caduta libera la dimensione del diametro è di 1,8 chilometri) a una distanza di sicurezza di 4 milioni di chilometri e, però nello spazio, dicono gli esperti, sono poca cosa! La notizia preoccupa: se vagano nella stratosfera bolidi del genere non è impossibile che una volta o l’altra, asteroidi di questa o di dimensioni ancora maggiori si dirigano sul nostro pianeta. Sono 15mila i frammenti di astri che periodicamente incrociano l’orbita terrestre. Insomma, questo esempio di aggressione celeste molto somiglia a un avvertimento e si somma ad altri segnali di ingiurie alla coesistenza pacifica, egualitaria, dell’umanità mal sopportate dalla natura. I peccati mortali del nostro pianeta: il suo futuro è a rischio per i folli egoismi che sconvolgono gli equilibri climatici, fino a minacciare la fine della Terra; nonostante i milioni di vittime delle guerre, per colpa di contese, vere o provocate, sono più di 150 i conflitti in corso nel mondo; metà del genere umano soffre la marginalità letale della fame, di malattie non curate, di forme postume di schiavitù, del razzismo; il sentimento dominante a ogni latitudine è l’egoismo egocentrico, individuale e collettivo; prevale  l’aggressività, sul trono dell’iniquità sociale siede il dio denaro. Eccetera. Nessun dubbio, la natura paga le conseguenze di un mondo che Dante condanna sdegnato così: “Fatti non fummo a viver come bruti”.

Certo i sismologi spiegano scientificamente il perché dei terremoti, gli ambientalisti le cause di uragani, siccità, sconvolgimenti del clima e i virologi discettano consapevolmente delle pandemie che periodicamente uccidono milioni di persone. Ma il perché più recondito? Per chi condivide il semplice, razionale ‘non so’, in risposta alla domanda “com’è nato ‘Universo’, chi lo ha creato?”, finisce per convincersi che la natura ha un’anima, una sua autonomia giudicante nei confronti di chi lo abita senza rispettarlo e suppone di assistere a una sua risposta vendicativa, dunque a terremoti, alluvioni, carestie, micidiali virus, mali incurabili. L’indignazione, per il momento si sarebbe manifestata con un saggio del potenziale punitivo che operando un’appropriata deviazione ridurrebbe in polvere cosmica la Terra.

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