SONG CONTEST / LA PENOSA SCENEGGIATA EUROPEA. VERGOGNA

La canzone si trasforma, per incanto, nel più forte strumento della propaganda politica.

Nella più classica delle ‘disinformazioni’ di cui vengono ritualmente accusati i russi.

Alla faccia di tutte le ‘fake news’, di tutte le guerre via etere, di tutti i cyberattacchi.

L’Occidente, l’Europa, hanno gettato – come si suol dire – la maschera. Hanno fatto vedere, e capire, a tutto il mondo come si fa a ‘manipolare’ le masse, il consenso, a usare in questo caso una nobile forma d’arte, quale la musica, in uno strumento di ‘distrazione di massa’ e di creazione di un consenso del tutto artificiale, ‘taroccato’.

Partiamo dalla classifica finale della superkermesse che si è svolta a Torino.

Ovviamente sul gradino più alto del podio all’European Song Contest la band ucraina, ‘Klaus Orchestra’: non ci voleva la zingara per predirne il successo, tanto che la Voce lo aveva anticipato nel pezzo “Joe Biden & Mario Draghi /Attenti a quei due” che potete leggere cliccando sul link in basso.

Attenti adesso agli altri piazzamenti nella hit.

Il secondo posto va al Regno Unito: un riconoscimento, of course, al fortissimo impegno profuso dal premier Boris Johnson per armare fino ai denti Kiev e battere il nemico di sempre, il macellaio Vladimir Putin. Ben strano, comunque, che un paese appena uscito dall’Europa via Brexit sia allegramente ammesso (e con successo) al consesso canoro.

Al quarto posto la Svezia, ovviamente premiata per la sua fresca richiesta di aderire al più presto possibile alla NATO. Non risulta tra le prime la Finlandia, l’altra neo aspirante allo scranno nell’Alleanza Atlantica: la sua canzone, di tutta evidenza, faceva veramente schifo.

Ursula Von der Leyen

Passiamo ai commenti a botta calda, di pretto stampo politico-musicale.

Tronfio gongola il presidente-fantoccio dell’Ucraina Volodymyr Zelensky: “Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l’Europa”. E preannuncia, sicuro del fatto suo: “L’anno prossimo avremo il nostro terzo Contest in Ucraina. Faremo di tutto affinchè possa essere Mariupol la città ospitante”.

Trullari cinguetta e twitta in direzione Zelensky la Commissaria UE Ursula Von der Leyen: “L’UE è con te”.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si unisce al coro ma puntualizza: “L’augurio è che il prossimo Contest possa svolgersi a Kiev, in un’Ucraina libera e unita”.

Ma non aveva suggerito Mariupol, l’Eroe Zelensky, caso mai pronto ad allestire le acciaierie Azovstal come teatro per l’epocale Evento? Arruolando come super band il ‘Battaglione Azov’?

Josep Borrell

Chiude il tema Josep Borrell, il rappresentante UE per gli Affari esteri, in veste musical-poetica, citando le parole di ‘Stefania’, il motivo vincitore: “Troverò sempre le strade di casa, anche se tutte le strade sono distrutte”. E inneggia: “Lunga vita alla Musica”, “Viva l’Europa” e “Gloria all’Ucraina”.

Sorge spontanea la domanda.

Ma in quale gabbia di matti siamo ormai finiti?

Possibile che la mai nata Europa sia destinata anche ad un atroce aborto, visto in quali mani sono affidati i suoi (nostri) destini?

Urge un’ambulanza per lorsignori o basta un cellulare (non in senso telefonico)?

 

 

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JOE BIDEN & MARIO DRAGHI / ATTENTI A QUEI DUE 

11 Maggio 2022 di MARIO AVENA

 

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