Tema, ricostruire

Putin? Ex Kgb, che già non è un bel biglietto di presentazione. Si può supporre con larghezza di vedute che sia stato ben pagato per le sue prestazioni di agente segreto e che impegnato a diventare il nuovo zar della confederazione sia stato ‘liquidato’ con generosità. Ipotizziamo che abili consulenti abbiamo investito la somma con successo e che il frutto di tutto questo abbia fruttato al tipo di cui parliamo un milione di dollari.  Senza ricorrere alla sfera di cristallo dei maghi e maghe accreditiamo al conto corrente di Putin un milione di dollari e confrontiamo la bella cifra con il patrimonio che gli analisti ben informati gli accreditano per iscriverlo come socio onorario più ricco al club mondiale dei miliardari. I russi iscritti sono oltre cento e Bill Browder, finanziere anglo americano dichiara: “Putin ha un patrimonio di 200 miliardi di dollari. Li custodiscono gli oligarchi”, Browder, da anni a caccia del tesoro dello zar, ritiene che la loro ricchezza è per metà del presidente russo, che li ha resi straricchi in cambio di fedeltà assoluta e perché conta sulla loro assoluta fedeltà e discrezione di prestanome, al fine di occultare la ricchezza accumulata. Accumulata come? Browder continua a indagare. Si è trasferito a Londra, dopo che Mosca ha emesso un mandato di cattura contro di lui e ha cercato più volte di farlo arrestare. Dice chi gli sta vicino che prima di mangiare si accerta che il pasto non è stato avvelenato!

Il mondo si chiede a quali risorse si dovrà attingere quando l’Ucraina devastata dalla Russia, una volta in pace dovrà essere ricostruita: dalla Francia parte la proposta di utilizzare le immense ricchezze sequestrate agli oligarchi. Il primatista dei cento e più miliardari russi è Andrey Igorevich Melnichenko, uno degli uomini più ricchi della Terra. Il tipo in questione per valutare la sua dimensione di paperon dei paperoni possiede la ‘barca’ a vela più grande e costosa del mondo. Lunga come un campo di calcio più uno di tennis (142 metri), costo 500 milioni di dollari, la ‘A’ (iniziale di Aleksandra), dedicata all’ex modella e pop star serba Aleksandra Nicolic, è bloccata a Trieste per le sanzioni europee: otto ponti per il magnate e i suoi ospiti, seguiti da un equipaggio di 54 persone. Oltre a un’area per l’atterraggio di elicotteri, al suo interno propone una sala per l’osservazione subacquea, un paio di piscine, eccetera. La vendita della ‘A’ potrebbe coprire la spesa di ricostruzione di un grande ospedale di Kiev distrutto dai missili russi.

Gli effetti dell’informazione manipolata, distorta, oscurata dal regime del dittator Putin, si riverbera nei comportamenti dei russi. Se al San Carlo di Napoli danzatori ucraini e russi hanno condiviso il palco e si sono abbracciati, in Lituania la squadra di basket russa ‘Stella Rossa’, subissata di fischi, si è rifiutata di reggere lo striscione di stoffa mostrato dai giocatori dello Zalgiris, con la scritta ‘No War’ sullo sfondo dei colori della pace.

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