Autostrade del Mare – Odessa mon amour

Sacchi. Tonnellate di sacchi. Meta sognata di turismo internazionale, luogo iconico di vacanze esotiche, oggi la baia di Lanzheron è una distesa di sabbia a cumuli, spalata dai volontari a mani nude per riempire i sacchi e portarli in centro città, fino a formare alte trincee di difesa contro gli attacchi dei russi.

La spiaggia di Lanzheron. In apertura il porto di Odessa

Questa è diventata Odessa, la perla del Mar Nero, la Napoli dell’Ucraina, così definita per la sua speciale bellezza e per la cifra multietnica della sua popolazione.

Mentre scriviamo, l’inviato della RAI in diretta da Odessa avverte che già ora, alle 18, è suonata la sirena del coprifuoco: tutti al buio fino a domani mattina.

E sfila sinistro, sul sito ufficiale del Porto, il rullo con l’avviso ai naviganti: “For prevention of anthropogenic, terrorist and other threats as well as in the events of corruption at the port. Odessa Sea Port Authority 24/7 hotline (048) 706-57-96. If you have any questions, please do not hesitate to contact us using the phone book on our website”.

“Per la prevenzione delle minacce antropogeniche, terroristiche e di altro tipo, nonché negli eventi di corruzione nel porto, Linea diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dell’Autorità portuale di Odessa (048) 706-57-96. In caso di domande, non esitate a contattarci utilizzando la rubrica sul nostro sito web”.

Un porto che è in se stesso la ragione di esistere di Odessa, come recita lo slogan prescelto per accompagnare le tante, suggestive immagini di quello scalo pubblicate dall’Autorità Portuale.

 

 

CUORE DI PORTO

Il porto di Odessa è collegato con i principali scali marittimi di tutto il Mar Nero per trasporto merci, trasporto passeggeri e per le crociere: non solo marittime, ma anche fluviali, che risalgono il fiume Dnipro fino a Kiev.

Solo da pochi mesi lo scalo si stava risollevando dal lungo isolamento dovuto prima al conflitto del 2014, poi all’oscuramento globale della pandemia.

A settembre 2021 le autorità portuali, guidate dal comandante Maxim Lapai, festeggiavano l’approdo a Odessa della prima nave da crociera dall’inizio della pandemia. La Sea Dream II, battente bandiera delle Bahamas, era partita da Atene e prima di Odessa aveva fatto tappa nel porto rumeno di Costanza. Per la sicurezza dei crocieristi lo scalo di Odessa aveva attivato un protocollo con il “Centro Laboratorio del Ministero della Salute dell’Ucraina sui trasporti marittimi”, implementando un “Piano di emergenza operativo del porto per l’anti-pandemia”, ovvero una serie di rigide procedure “da attivare per prevenire la diffusione del Covid 19, secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le raccomandazioni dell’Healthy Gateways per garantire sicurezza a passeggeri ed equipaggio”.

“Al momento – faceva sapere l’Autorità portuale di Odessa nel settembre scorso – abbiamo ricevuto 31 richieste da parte delle compagnie di crociera di visitare Odesa nella stagione 2022”.

 

 

“Nonostante i fattori politici, economici ed epidemici negativi che negli ultimi anni hanno praticamente fermato le crociere nel bacino del Mar Nero – si leggeva ancora nel comunicato – il porto di Odessa non smette per un giorno di contattare i principali operatori della flotta crocieristica mondiale”.

La stessa autorità portuale ha partecipato attivamente ai lavori di “Med Cruise”, la più grande associazione mondiale del settore crocieristico. Da anni, inoltre, ha avviato la creazione di un organismo consultivo internazionale che si occupa del coordinamento del ripristino del trasporto marittimo da crociera nel nord-ovest del Mar Nero.

Era l’inizio di una nuova stagione che si annunciava ricca di opportunità, prima che la furia bellica piegasse la dignità e l’orgoglio di un popolo fiero delle proprie radici e pronto a difendere con ogni mezzo la sua libertà.

Anche spalando a mano la sabbia dove fino a pochi mesi fa giocavano i bambini o prendevano il sole turisti di tutto il mondo, per riempire i sacchi delle trincee.

 

UNO SCALO D’ACCIAIO

Non meno imponente e moderno è lo scalo commerciale del Porto di Odessa, con i suoi attrezzati Terminal che poco hanno da invidiare ai grandi porti del Mediterraneo. Un punto di approdo per le strategiche “Autostrade del Mare” dirette verso Est: quel percorso che oggi diventa sempre più un richiamo dell’anima, per i tanti che si stringono idealmente intorno al popolo ucraino martoriato dalle bombe.

 

Una nave italiana allo scalo merci del porto di Odessa

 

Il porto commerciale di Odessa è considerato un riferimento indifferibile per lo stoccaggio di materiali indirizzati in tutto il mondo, in primis l’acciaio proveniente dalle fonderie della regione e di altre regioni limitrofe. Una parte del metallo proveniente dalla zona del Donbass viene infatti imbarcato a Odessa per l’insufficiente profondità del Mar di Azov, che non permette un carico ottimale alle navi da trasporto merci.

L’Odessa Marine Trade Port (OMTP), con il suo satellite di Illichivsk, è dunque uno dei più importanti porti sul Mar Nero, con una capacità di traffico annuale pari a 40 milioni di tonnellate ed un accesso diretto alle ferrovie, che consente il trasferimento veloce dei carichi dall’interno del Paese.

Per avere una dimensione del trasporto merci lungo queste autostrade del mare, va ricordato che l’Ucraina è il terzo Paese esportatore di cereali a livello mondiale, dietro gli Usa e l’Argentina, con un volume di circa 45 milioni di tonnellate di cereali, tra cui 19,8 milioni di mais, con la Cina primo Paese importatore, seguita dalla UE al 31%. Seguono 18,9 milioni di tonnellate di frumento e 5,4 milioni di orzo.

Acciaio stoccato al porto di Odessa in attesa di essere imbarcato

Guardando più da vicino questo porto, ecco il moderno ed efficiente Terminale delle merci: inaugurato nel maggio del 2005, ha un’area d’immagazzinamento di 51.500 mq ed è equipaggiato con sistemi di rastrelliera progettati per l’immagazzinamento delle merci. Una rampa consente l’accesso simultaneo di nove veicoli.

Esiste poi uno specifico Terminale del petrolio e del gas, denominato “Distretto OMTP Di petrolio”, che può ricevere navi cisterna con capacità di carico da 1.000 a 100.000 tonnellate.

Il terminale di petrolio e del gas ha una capacità di traffico annuale di 25.500.000 tonnellate all’anno.

 

Siamo arrivati al Terminal passeggeri, uno dei più grandi di tutto il Mar Nero, attraversato da oltre 4 milioni di viaggiatori l’anno. Articolata l’offerta ricettiva del Terminal, dotato di numerosi bar e ristoranti, una sala da concerto, una galleria marina, due Musei d’ispirazione marittima, oltre ad un Club del tuffo e al caratteristico porticciolo per panfili da diporto.

Del complesso portuale fanno parte infine la chiesa di Saint Nicholas e l’hotel a quattro stelle dall’evocativo nome di “Europa Magnifica“. Quasi un presagio…

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