MONTE PASCHI SIENA / ORA SPARISCONO ANCHE I BANCOMAT 

La Voce ha raccontato tante volte brutte storie relative alla più antica banca italiana, il Monte dei Paschi di Siena.

Non solo il giallo sulla morte (o meglio, l’omicidio) di David Rossi, il giovane responsabile delle comunicazioni volato giù dal quarto piano di palazzo Salimbeni, dove bruciano le due archiviazioni ordinate fino ad oggi dalla magistratura.

Ma anche gli sporchi affari maturati in tanti anni di scriteriate gestioni, a partire dall’operazione ‘Antonveneta’ avallata nientemeno che dall’allora governatore Bankitalia, e attuale premier, Mario Draghi.

E su quella operazione ha scritto pagine memorabili Elio Lannutti, autore (con la collaborazione di Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola) di ‘Bankster – Peggio di Al Capone i Vampiri di Wall Street e Piazza Affari’, uscito nel 2010. Presidente della battagliera ‘Adusbef’, l’associazione a tutela dei risparmiatori, Lannutti ha poi firmato (con Franco Fracassi) anche ‘Morte dei Paschi di Siena’, puntato soprattutto sul caso-Rossi ma non solo.

David Rossi

Abbiamo appena ricevuto da un lettore napoletano una mail che racconta una storia davvero allucinante, e che vede come protagonista – in negativo – proprio il Monte dei Paschi.

Leggere per credere.

“Sto vivendo una storia che mi sembra del tutto paradossale e che vi devo raccontare per forza, visto che vi occupate spesso di banche e di soprusi ai cittadini”.

“Una settimana prima di Natale volevo fare un bancomat, mi trovavo in via Epomeo, dove c’è l’agenzia la numero 11 del Monte dei Paschi di Siena, metto il bancomat e resta dentro”.

“Entro in banca, cerco il direttore dell’agenzia, gli dico cosa è successo e se per favore me lo ridanno, il mio bancomat. Lui risponde che le cose non vanno così, che la legge bancaria non lo prevede e il bancomat va a finire alla direzione generale e poi loro provvedono a mandarlo alla mia banca”.

“Dico al direttore se la cosa si svolge in breve tempo, visto che è Natale e mi serve fare un paio di bancomat, dice che ci vorranno un paio di settimane”.

“E’ passato tutto il mese di gennaio inutilmente, ho telefonato diverse volte alla mia banca per sapere se il bancomat era arrivato ma niente”.

“Poi ho pensato chiedere alla mia banca, che è la Popolare del Mediterraneo, di annullare il bancomat e farmene uno nuovo, so che tanti fanno così quando lo perdono o gli viene rubato. Ma purtroppo non è possibile, perché alla Popolare mi hanno detto che da sei mesi non danno più nuovi bancomat, mi sembra un assurdo, ma mi hanno detto così. E mi hanno consigliato di insistere con il Monte dei Paschi che deve risolvere il problema”.

“E’ arrivato febbraio e le cose sono peggiorate. Nessuna notizia del bancomat e adesso non posso neanche prelevare più in banca perché ci vuole il green pass e non fanno più entrare. Quindi se non rivolvo sono costretto a chiedere a un amico o un parente di prestarmi dei soldi e poi gli faccio un bonifico telematico. Mi chiedo se è possibile essere ridotti a questo perché la banca non fa il suo dovere…”.

“L’ultima volta che sono riuscito a entrare al Monte Paschi prima del blocco ho detto al direttore che era una situazione assurda, che dovevano darmi notizie per forza, non era possibile che il bancomat era sparito. Lui ha fatto dei controlli al computer, poi ha girato un paio di uffici interni, è tornato al computer, altre ricerche e niente, mi ha detto ‘le farò sapere’.

E come mi farà sapere? E poi ho urgenza! Lui mi ha detto di dargli la mail, ha anche detto ‘le mando una mail vuota adesso davanti a lei così ha il mio contatto’. Sono tornato a casa ma non c’era nessuna mail. Quindi oltre al danno la beffa”.

“E’ una enorme vergogna. Dicono di essere una grande banca ma adesso si fottono anche i bancomat, e poi ti prendono anche per il culo. Se non succede niente entro una decina di giorni vado dai carabinieri, fornisco tutti i dati e li denuncio. E penso che dovrebbero fare lo stesso tutti i cittadini che sono fregati e presi per il culo”.

Storia kafkiana o che?

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