‘Gioventù bruciata’: colpa del prescinde dal SARS-CoV-2 ?

La brutale vigliaccheria del cosiddetto branco non è una patologia endemica del nostro tempo malato: il bullismo esiste da sempre, come la violenza gratuita contro i soggetti fragili, i ‘diversi’, contro le donne, gli omosessuali, l’umanità con la pelle nera, i disabili, gli anziani indifesi. Il lerciume del cosiddetto ‘branco’ non è un effetto collaterale della pandemia, nemmeno una remota concausa. La cronaca racconta lo stato attuale delle indecenze citate: studenti e studentesse presi di mira da compagni di classe, senza uno straccio di motivo. Nei luoghi dei baretti, che siano le stradine di Napoli del quartiere Chiaia o le periferie di metropoli, giovani manigoldi accendono risse, picchiano, accoltellano, disturbano la quiete dei residenti. Non si contano più gli episodi di violenza gratuita, di aggressioni a personale medico, forze dell’ordine, gli stupri ‘di gruppo’. Negli anni settanta destò indignazione il caso della gang, di figli di noti camorristi che segregarono per un mese una ragazza di umili condizioni e la violentarono a turno. In questi giorni nei diari di polizia e carabinieri si accavallano le note su interventi di repressione che destano sgomento e indignazione. Due rapper ventenni, genere musicale su cui punta l’industria di settore per colmare il vuoto di buona musica leggera, sono finiti in manette con l’accusa di aver commesso quattro rapine in danno di ragazzi nel milanese. I nomi di questi ‘eroi’: Zaccaria Mouhib, noto non a caso come ‘baby gang’ e Neima Ezza. Oltre a sottrarre denaro, cellulari, oggetti d’oro, chiavi delle auto, gli arrestati picchiavano le vittime. Incredibile: Baby Gang è accreditato di un grande seguito sui social. Noto come istigatore di raduni non autorizzati contro le norme di sicurezza antiCovid, conclusi da scontri con la polizia, il tipo in questione è titolare di un curriculum così ricco da richiedere che componga in carcere e a lungo, le sue tiritere musicali: reati di diffamazione e violazione della proprietà intellettuale, istigazione a delinquere, porto abusivo di armi, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni e delle forze armate, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, una collezione di sette fogli di via. In cella potrebbe godere della buona compagnia dei delinquenti, che nella piazza del Duomo di Milano affollata per festeggiare il Capodanno, hanno stuprato e usato violenze sessuali su giovani donne. Colpa della variante ‘omicron’? Eresia. Addebitare nefandezze del genere fa torto ai milioni di ragazzi che hanno sopportato con rassegnazione i gravi disagi del Coronavirus. Il fragile alibi molto somiglia alla riflessione di psicologi dilettanti allo sbaraglio.

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