Democrazia, imperfezione mondiale

Andrea Purgatori e i compagni d’avventura Formigli, Ranucci, Floris, Iacona, crociati del giornalismo d’inchiesta, sfidano il conformismo trash dei media televisivi, in buona compagnia con la qualità della coraggiosa comunicazione del ‘Manifesto’, dell’Espresso nella sua componente autorevolmente, liberamente investigativa, politicamente incisiva. Nel loro insieme, si propongono come avamposto della disobbedienza militante al pattume imposto dall’editoria ‘della distrazione di massa’, per mascherare le gravi patologie di tre quarti del mondo. Osservata con lo strumento rivelatore dell’indipendenza, la Terra appare con plastica evidenza sottomessa allo strapotere di Stati Uniti, Cina e Russia, tra non molto dell’India, superpotenze mondiali responsabili di regimi politici ed economici, che per stare al passo sono capofila della democrazia negata. Nel suo ‘Atlantide’, rubrica di La7,  Purgatori ha mostrato e dimostrato con il corredo di una ricca e ineccepibile documentazione, corredata di  testimonianze dirette, che l’America di Biden, la sua democrazia zoppicante, per un pauroso 50 per cento è preda di razzismo, di famelici produttori di armi, di fonti energetiche inquinanti, del cinismo delle multinazionali, di dispotismo liberista, disumane disparità ricchi-poveri, colonialismo aggressivo, politiche d’esproprio delle risorse  di Paesi africani, alleanze pro domo sua con larga parte dell’Europa: Usa responsabili di omicidi di Stato con la pena di morte, che praticano la tortura (prigione di Guantanamo).

C’è ancora, soprattutto dalle nostre parti, chi cita gli Usa come Paese più democratico del mondo! A contrastare il ruolo storicamente dominante di quel Paese, che ha trasformato lo schiavismo delle sue origini in xenofobia violentemente repressiva, si oppone la Russia post zarista. Dismessa la tensione rivoluzionaria di Marx e Lenin, si consegna alla corrotta burocrazia di regime, al sovranismo espansionista in danno delle aspirazioni all’indipendenza di stati ex Urss. Ingaggia con gli Stati Uniti una pericolosa competizione a tutto campo. Nel tempo di sofisticate quanto invasive tecnologie, opera perfino per condizionare il voto presidenziale americano a favore dell’innominabile Trump e per soffocare la contestazione interna non esita a incarcerare, ad assassinare gli oppositori.

Terzo polo del gigantismo mondiale, la Cina. Mette in campo il potenziale di un miliardo e mezzo di abitanti, la frenetica evoluzione produttiva favorita dal costo altamente competitivo del lavoro e guida con dispotismo la sudditanza di satelliti, invade i mercati a ritmi irrefrenabili. L’Europa? Ospita membri che spillano risorse alla Comunità e le utilizzano per tenere in piedi governi razzisti, nazifascisti, per erigere muri, schierare sbirri con licenza di respingere con ogni mezzo il popolo di migranti, donne, uomini, bambini condannati a morire di freddo e fame. L’Italia? Così poco osservante della sua nobile Costituzione da assistere, senza stroncarli, a innumerevoli reati di razzismo; così inconsapevole del pericolo da non agire con interventi radicali di contrasto alla proliferazione di focolai sempre più consistenti di neofascismo;  così passiva da non arrossire per l’indecente operazione della destra, che annuncia ufficialmente di riconoscere dignità all’impresentabile Berlusconi per la successione a Pertini, Mattarella… Sullo sfondo, lo stridente confronto tra l’Italia Patrimonio Mondiale dell’Umanità, e mafie, corruzione, governi arrabattati eternamente per combattere l’emergenza, partitocrazia di basso profilo.

 

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