Auguri in ‘lingua laica’: “Buone feste”

La Costituzione italiana garantisce, articolo 3, l’uguaglianza degli individui a prescindere dal culto e abolisce la religione di Stato.  Vuol dire che hanno pari dignità del Cristianesimo, Islam, Induismo, Buddhismo, Sikhismo, Ebraismo, Bahaismo, Confucianesimo. Un Paese che si professa laico (l’Italia lo è) garantisce che l’azione statale non sia mutuata da nessuna religione. Cosa dice il principio di laicità? “Che tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”. Il Commissario europeo per l’uguaglianza Helena Dalli ricorda che “Dobbiamo offrire una comunicazione inclusiva, garantendo che tutti siano apprezzati e riconosciuti indipendentemente da sesso, razza, origine etnica, religione o credo, disabilità, età, orientamento sessuale” e raccomanda di non considerare che chiunque sia cristiano…Bisogna essere sensibili al fatto che le persone hanno differenti tradizioni religiose”. Meglio allora non augurare “Buon Natale”, festa esclusivamente cristiana. Di qui la contestazione dei cattolici italiani: “Ma fino a che punto deve spingersi questa, diciamo così, ‘sensibilità’? Omettendo di chiamare Natale il Natale?” L’indignazione prevarica l’oggettività dei numeri: l’ultima stima della popolazione musulmana residente in Italia è di circa 2,6 milioni (crescita annuale di centomila persone), il 15 percento della popolazione italiana è di atei o agnostici (in aumento), il 5 percento non è di religione cristiana.

Nel mondo circa due miliardi di persone sono islamiche. Il 70 per cento degli italiani si professa di religione cattolica, ma di quanti si è in grado di valutare il tipo di impegno, praticante o meno e con quale intensità? La provenienza dei musulmani: per il 95% da Marocco, Pakistan, Tunisia, Algeria, per l’80-90% da Egitto, Bangladesh, Senegal, per un 50% dalla ex Jugoslavia e dai Balcani; dall’Africa il 56%, dall’Asia il 21, dall’Europa il 23. I musulmani con cittadinanza italiana sono più di 1 milione! 450mila i naturalizzati.  Aumenta il numero di musulmani italiani, eppure manca un riconoscimento ufficiale da parte dello Stato italiano della seconda religione del paese.

Ha senso la modifica “Dite buone feste, non buon Natale, perché non tutti sono cristiani?” L’invito dell’Europa è di tener conto che le persone hanno diverse tradizioni religiose e calendari.

Le reazioni, Salvini “Maria, Giuseppe. Viva il Natale” Meloni: “La nostra storia e la nostra identità non si cancellano”.

Sono sedici, oltre il Natale, le feste religiose dei cattolici, una o due ogni mese dell’anno. Tre quelle laiche: Liberazione, Festa del Lavoro, Anniversario della Repubblica e la prima è osteggiata dalla destra.  Nei culti non cristiani sono una o due le festività religiose e in Italia non si festeggia di sicuro il Vesak, in onore di Buddha, il Navaratri, induista, per la Madre Divina, lo Yam – Kippur (giorno dell’espiazione) dell’ebraismo. Tanto meno si agevola la creazione di luoghi di culto non cattolici.

Nessuno sradicherà dalla prassi consolidata l’augurio di buon Natale, ma nel rispetto della Costituzione si dovrebbe fare.

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