Storie di Stefano da standing ovation

Sappiamo quasi tutto di Gassmann junior, figlio di cotanto padre, della sua intensa attività di attore, di anchor man, sollecitato a esternare il suo maturo pensiero a favore di deboli e oppressi, di uomo di spettacolo al culmine della carriera, perciò alle prese con il tempo tiranno da dividere fra teatro, cinema, fiction televisive. Poco sappiamo, “nostra culpa” di Stefano Massini, attore, scrittore con la ‘A’ e l’S’ maiuscole, del suo impegno pubblico, della coraggiosa connessione che lega le opportunità concesse dal suo lavoro alla denuncia di soprusi, violenze, ingiustizie, sostenuta dalla forza intrinseca della verità, dal substrato convincente di storie vere, rielaborate con efficacia di affascinante narratore. Lo scopriamo ora ed è vivo il rammarico per non averlo conosciuto prima, a teatro. Massini, in felice tandem con la deliziosa Andrea Delogu, di recente ha risposto all’appello per rendere meno drammatica la situazione di crisi dello spettacolo dal vivo, con il programma “Ricomincio da Raitre” che ha riportato alla ribalta attori affermati ed emergenti, ma non solo, in quarantena per la pandemia. La 7 ha intuito il valore professionale e la qualità del messaggio di alto profilo (democratico) di Massini e gli ha affidato, all’interno di ‘Piazza pulita’ lo spazio per raccontare a suo modo storie di straordinario impatto con la sensibilità degli italiani. L’ultima è stata introdotta dalla riflessione sulla labilità della memoria, che cancella storie da non dimenticare. Nel giorno che il mondo dei giusti ha liberato dalla routine di fatti e misfatti, pur rilevanti, la mobilitazione universale ha messo al centro dell’attenzione la donna. Massini ha recuperato dall’archivio dei ricordi il ‘caso’ di Elda Pucci, medico impegnata nei quartieri degradati di Palermo con dedizione pari a un collega volontario di Emergency.  “Prima donna in Italia a cingersi con la fascia tricolore di sindaca”, ha denunciato l’attore, “è stata eletta con l’interessato via libera della malavita, convinta di poter continuare a gestire appalti fasulli, senza l’ostacolo di una donna a digiuno di ‘cose della politica’”.  Non è andata così. Elda Pucci si è opposta coraggiosamente ai tentativi mafiosi di appropriarsi senza averne titolo di appalti e servizi di pertinenza comunale.  Il suo intransigente ‘no’ ai poteri forti è stato spazzato via in breve, la sindaca è stata sfiduciata, ma nulla è stato sottratto alla forza del suo esempio di onestà democratica, a un’emblematica esperienza di buon governo. Ma questo è solo uno dei racconti di pari intensità al servizio della televisione.

Stefano Massini, toscano, 46 anni, laurea in lettere antiche, drammaturgo, autore di numerosi testi teatrali[S1]  (Lehman Trilogy, tradotta in 15 lingue, rappresentata in tutto il mondo). Collaboratore di ‘Repubblica’, versione on line. Ha pubblicato romanzi e saggi (più di trenta’). Il primo maggio del 2018 ha raccontato una delle sue storie sul tema del lavoro dal palco di piazza San Giovanni. I suoi ultimi libri: Dizionario inesistente, Ladies Football Club, Manuale di sopravvivenza, Messaggi in bottiglia. Al suo attivo 25 produzioni teatrali, undici prestigiosi premi, 41gli articoli sulle sue produzioni. Questa è solo una stringata sintesi della sontuosa dimensione di un grande protagonista della cultura italiana, di un autore rappresentato e premiato in mezzo mondo come scrittore, attore, regista, curatore di rassegne teatrali. Le sue storie televisive, che interrompono con una parentesi emozionante il Formigli di ‘Piazza pulita’, sono un clamoroso esempio di come la televisione, se privata del sudiciume di programmi trash, potrebbe essere lo strumento essenziale, più diretto di crescita culturale dei telespettatori. (foto Facebook)

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