Italia virtuosa, ma cum judicio e molta prudenza

‘Ragione o torto’, il format di Mediaset, Rete 4, propone conflitti interpersonali, pretende di spacciarli per autentici e  li sottopone a sentenza di giudici, loro sì veri, prestati all’intrattenimento pomeridiano tagliato a misura di un  pubblico prevalentemente femminile, che partecipa dal divano di casa alle liti (sceneggiate) interpretate da madri, padri, nonni, nipoti, mogli e mariti in lite, separati, divorziati, amanti traditi, inquilini contro affittuari..eccetera. L’ intrattenimento post prandiale si arricchisce sempre più di folcloristiche fiction italiche, spagnole, turche. Che dire, in fondo sono ‘fatti loro’, di chi le teletrasmette e chi le segue con trepidazione per amori struggenti, addii dolorosi e finali che regalano l’appagante “…vissero felici e contenti per tutta la vita”, ma la loro quotidiana banalità contribuisce con altre proposte della tv trash a distogliere masse di teledipendenti dall’imperativo ineludibile di impedire che quarta, quinta pandemia e future varianti colgano l’umanità disarmata, o addirittura complice della diffusione. Questo non è materiale utile alla rissa televisiva che regala popolarità a Barbara Palombelli. Distrae, omette di allarmare la ‘virtuosa’ Italia, per fortuna e merito lontana dai trentamila contagi in un giorno della ‘efficientissima’ Germania, ma che in pochi giorni passa da medie di 3/4000 contagi quotidiani agli allarmanti undicimila attuali, destinati ad aumentare, secondo l’autorevole opinione degli scienziati di settore. C’è chi pensa che la crescita dei casi accertati sia motivata dal clima invernale, come accade per l’influenza. Può darsi, ma pochi hanno la lealtà di elencare i vistosi limiti istituzionali che favoriscono la diffusione del virus: folle di sconsiderati disfattisti partecipano a manifestazioni, feste, avvenimenti sportivi senza nessuna cautela, privi di mascherine, irrispettosi della distanza di sicurezza, non vaccinati, perciò incauti trasmettitori del Covid. Un paio di esempi: un milione e mezzo di controlli, solo 250 i sanzionati e l’intervista in uno stadio: “Sicurezza?” L’onesta risposta di un tifoso: “Poche mascherine, distanza zero e se segna la squadra del cuore abbracci e baci generali”. Certo, siamo ancora distanti dalle situazioni drammatiche di alcuni Paesi europei, dai numeri tragici di infetti e morti che denuncia la Russia. La Germania (esauriti i posti letto di terapia intensiva) fa appello alla nostra tradizionale disponibilità per chiederci di accogliere i suoi malati gravi. Il ministro della sanità: “Quasi tutti i tedeschi alla fine dell’inverno saranno vaccinati, guariti o morti (!)” Se non si ferma l’aumento dei casi, annunciano i vertici della sanità “Bisognerà decidere chi debba essere trattato e chi no”. È in stato di accusa il governo di destra dell’Austria, costretto ad adottare estremi rimedi per combattere la dilagante diffusione del virus. Lockdown, tutto chiuso: strade, luoghi del culto e del divertimento, dello sport, negozi, attività produttive. Natale cancellato, governo contestato per non aver adottato misure preventive antiCovid.

Dalle nostre parti il ‘nemico’ è chi fomenta l’eresia a-scientifica dei No Vax, l’autolesionismo di quanti rifiutano di immunizzarsi, pur sapendo che negli ospedali i ricoveri di ammalati gravi sono quasi esclusivamente di non vaccinati. Ecco, in questo caso di assurda conflittualità, nessun dubbio su chi ha torto e chi ha ragione, ma anche motivate perplessità sui dispositivi di controllo in grado di ridimensionare fino ad azzerarlo il boicottaggio delle norme antiCovid.

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