STADIO DI ROMA / I BONIFICI DI LUCA PARNASI A ‘RADIO PADANIA’

Si allarga la maxi inchiesta della procura di Roma sulla realizzazione dello stadio giallorosso a Tor di Valle. In particolare trova nuovi elementi il filone d’inchiesta che coinvolge non solo il mattonaro romano intorno al quale ruotava tutto l’affare, Luca Parnasi, ma anche quel vasto milieu politico foraggiato a botte di tangenti: non solo il classico finanziamento illecito ai partiti, ma anche dazioni regolarmente travestite da consulenze o soldi per la pubblicità, tanto per fare due esempi.

Le ultime scoperte riguardano la Lega, che da un paio di mesi ne sta combinando di cotte e di crude, dal caso Morisi alla nomina del difensore civico in Lombardia via Massoneria.

Sotto i riflettori dell’inchiesta capitolina, infatti, con una serie di nuove accuse a carico, ci sono il tesoriere del partito di Matteo Salvini, ossia Giulio Centemero, e il revisore contabile della Lega alla Camera, Andrea Manzoni. I cui nomi già facevano capolino nelle carte giudiziarie, ma adesso si trovano alle prese con un altro capo di imputazione, l’autoriciclaggio, che rendere ancor più pesanti le posizioni dei due, già accusati di finanziamento illecito.

I pm Luigia Spinelli e Giulia Guccione, infatti, hanno scoperto che i 250 mila euro elargiti in due comode tranche da Parnasi all’associazione ‘Più Voci’, il cui rappresentante legale è proprio Centemero, sono finiti nelle casse di ‘Radio Padania’, la storica antenna del Carroccio. Un’operazione articolata attraverso sei bonifici: e i soldi sarebbero serviti per pagare un paio di aziende fornitrici e gli stipendi dei dipendenti.

Luca Parnasi

L’inchiesta, come detto, si sviluppa da una costola del maxi procedimento relativo alla costruzione del nuovo stadio, ed è già approdata in una fase calda, ossia davanti al giudice per le indagini preliminari, il quale dovrà decidere per i rinvii a giudizio di tutti i personaggi coinvolti. Ad oggi, in tutto, tredici: oltre a Parnasi, tra gli altri l’ex tesoriere del PD e oggi tra le fila di Italia Viva, Francesco Bonifazi, e l’ex presidente dell’assemblea del Campidoglio ed ex 5 stelle Marcello De Vito, accusati, a seconda delle posizioni, di reati non da poco, come corruzione, traffico di influenze, emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Secondo la Procura, infatti, il ‘Sistema Parnasi’ avrebbe giocato su svariati tavoli politici, o meglio partitici, finanziando a destra e a manca: come hanno confermato persino alcuni stretti collaboratori del mattonaro romano e uno che di corruzioni se ne intende, Luigi Bisignani.

Il campanello d’allarme è scattato per via di alcuni bonifici sospetti e mai dichiarati come “finanziamento a partito nel bilancio di esercizio”.

Dalle minuziose indagini effettuate dai pm capitolini è venuto alla luce che Parnasi ha cercato una sponda nel PD elargendo circa 150 mila euro alla fondazione ‘Eyu’ per una fantomatica ricerca sull’amore degli italiani per la propria casa, dall’esilarante titolo, ‘Casa: il rapporto degli italiani con il concetto di proprietà’.

Più generoso, Parnasi, con le truppe salviniane, visto che l’importo dei versamenti a favore di Radio Padania è di circa 250 mila euro.

In entrambi i casi i denari sono partiti da una sigla della galassia griffata Parnasi, l’immobiliare ‘Pentapigna’, già ricordata dalla Voce in precedenti inchieste.

Le operazioni si sono svolte nel corso del biennio 2015-2016.

Per finire, un cenno ai nuovi progetti per la realizzazione dello stadio vagheggiati dai freschi padroni della ‘Roma calcio’, Dan e Ryan Friedkin. I miliardari americani, subentrati al connazionale Joe Pallotta, a quanto pare hanno individuato la loro area preferita: si tratta della zona tra Ostiense e Marconi.

E nel ballottaggio per la poltrona di sindaco, puntano con decisione le loro fiches sul candidato favorito: il PD Roberto Gualtieri. E a questo proposito avrebbero già stabilito un feeling con Stefano Scalera, il braccio destro di Gualtieri al ministero per l’Economia nel secondo governo Conte.

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