CONCORSI / GALLI & ANDREONI, ATTENTI A QUEI DUE

 Ma cosa succede mai al celebre ‘Istituto Sacco’ di Milano, salito alla ribalta delle cronache pandemiche per la militanza scientifica di due pezzi da novanta del calibro di Massimo Galli e Maria Rita Gismondo, star tivvù dei vaccini?

Un’inchiesta della procura di Milano lo sta investendo in pieno, con i NAS  mobilitati per raccogliere carte e documenti bollenti su concorsi & assunzioni.

Maria Rita Gismondo. Sopra, Massimo Galli

Solo la punta dell’iceberg, a quanto pare, perché i filoni d’inchiesta, per il momento, sono almeno quattro, e coinvolgono 33 persone, tra cui ben 22 docenti universitari di varie università italiane, da Milano a Pavia, da Roma a Palermo. I 33 sono indagati per una sfilza di ipotesi di reato da brivido: associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, turbativa  di liberi incanti, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale. Non poco.

Nelle maglie delle indagini, tra gli altri, sono finiti due papaveri della medicina nostrana: il primario di Malattie Infettive all’Istituto meneghino,   che dipende dall’ASST Fatebenefratelli-Sacco, ossia Massimo Galli; e il suo collega Massimo Andreoni, ordinario alla ‘Sapienza’ di Roma, nonché primario al  Policlinico Tor Vergata e direttore della Società italiana di Malattie infettive.

Vediamo il filone principale, quello che porta, appunto, al Sacco. L’inchiesta parte tre anni fa, nel 2018, in seguito alla segnalazione di alcuni episodi poco chiari, relativi alle assunzioni pubbliche di docenti ordinari e associati (ma anche di assistenti e dirigenti ospedalieri), secondo criteri non meritocratici, ma mirati a favorire specifici candidati, attraverso una ‘profilazione’ preventiva dei bandi di concorso, cuciti su misura del prescelto da favorire, anche grazie alla complicità di alcuni componenti delle commissioni concorsuali.

Queste, in sintesi, le accuse formulate dal pm della procura di Milano Luigi Furno e dall’aggiunto Eugenio Fusco, e basati su una serie di documenti che i Nas hanno raccolto in tutti questi mesi e stanno continuando ancora a raccogliere, come testimonia il blitz del 5 ottobre nei locali del Sacco.

Galli, in particolare, è stato il presidente della commissione giudicatrice della selezione bandita a giugno 2019 per un posto di professore di ruolo di seconda fascia alla Statale di Milano: avrebbe condizionato – secondo le accuse degli inquirenti – l’intera procedura, allo scopo di penalizzare un candidato, favorendone un altro, risultato poi vincente.

Eccoci al secondo episodio. In questo caso l’illustre infettivologo, ormai prossimo alla pensione, sarebbe intervenuto nella procedura per l’assunzione a tempo determinato di 4 dirigenti biologi, “per favorire due candidate”. Candidate che, invece, erano fortemente osteggiate da Maria Rita Gismondo.

Molto singolar tenzoni, come si vede, all’interno del prestigioso Sacco, uno dei fiori all’occhiello della sanità all’ombra della Madunina!

Per riuscire nell’impresa – dettagliano i pm – il primario avrebbe ottenuto una fattiva collaborazione da parte del direttore generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco, Alessandro Visconti, e della collega Manuela Nebuloni.

Sicuramente viole mammole e gigli candidi, Galli, Andreoni e gli altri 31, perché siamo solo alle battute iniziali, anche se sono già trascorsi ben tre anni di meticolose indagini.

Ma potrebbero almeno fare un piacere, per ora, agli italiani: togliere il disturbo e sparire dagli schermi tivvù.

Il minimo sindacale.

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