VOTO AMMINISTRATIVO / IL CASO CASALUCE

Un esperimento di democrazie trasparente. Ed efficiente.

Il coraggioso tentativo va in scena in un territorio devastato dalla camorra, in quella Terra di Lavoro da anni dominata dal potente clan dei Casalesi, che ormai controlla il territorio, l’economia locale e, soprattutto, ha allungato i suoi tentacoli sulla pubblica amministrazione.

Antonio Graziano. Sopra, il castello di Casaluce

A Casaluce, infatti, per il prossimo voto si presenta una lista praticamente composta da cittadini che hanno lavorato o lavorano proprio nella pubblica amministrazione, e hanno dimostrato il loro valore sul campo.

Su tratta di ‘DEMOS ITALIA’, che candida come sindaco Antonio Graziano, giornalista, funzionario all’Agenzia delle Entrate e sindacalista di ‘Dirpubblica’, la tenace sigla sindacale che da anni si batte per la trasparenza nella p.a., spesso in prima fila per denunciare l’opacità sul fronte dei concorsi per l’assunzione del personale o decidere sul delicato terreno delle promozioni.

Nella lista si presenta anche il segretario nazionale di DirPubblica, Giancarlo Barra, che è tra i fondatori di Demos Italia.

Di seguito potete leggere il programma di Demos.

 

 

Il programma di Demos Italia per l’elezione diretta del Sindaco e dei Consiglieri per il Comune di Casaluce (CE)

Come si combatte la criminalità organizzata nella nostra comunità? Con un forte corpo di polizia municipale? Con una magistratura pronta e attenta? Con pene certe e severissime? No, cari elettori, “déjà vu” direbbero i francesi, quelli sono i rimedi privi di originalità e visibilmente inutili che abbiamo inseguito per anni senza alcun risultato. Noi vi proponiamo un’altra soluzione invitandovi a volgere lo sguardo verso una realtà, oggi impoverita, trascurata e asservita: l’Amministrazione.

Vi hanno fatto un quadro dell’Amministrazione che è molto comodo, sia ai politici corrotti, sia ai malavitosi corruttori: una zavorra di scansafatiche e mazzettari. Per rendere veritiero questo spettacolo sono state poste ai vertici degli Uffici “le persone giuste” e “gli amici degli amici” che hanno scoraggiato i laboriosi e oppresso gli onesti. In questo modo abbiamo conosciuto un’Amministrazione che emette provvedimenti che debbono essere tutti rivisti dai vari tipi di Tribunali e che assume le sembianze di un mostro vessatorio. Una creatura diabolica che è tale, non solo nei confronti dei cittadini, ma anche e soprattutto nei riguardi dei propri appartenenti. Ma noi, che siamo tutti esperti di Pubblica Amministrazione, nessuno escluso, giovanissimi ed anziani, uomini e donne, sappiamo come resuscitare un corpo, capace di essere dovunque e di risolvere alla fonte ogni problema.

È una sana e autorevole Amministrazione pubblica la soluzione.

L’Amministrazione, se è responsabile deve essere anche indipendente e se è indipendente giunge prima della Polizia e della Magistratura. I compiti delle due realtà sono opposti: l’Amministrazione previene; la Magistratura reprime. È assolutamente inutile, quindi, parlarVi dei vari problemi del Territorio, se prima non si hanno le idee chiarissime su come rendere perfetta la macchina amministrativa comunale.

Noi questo Vi promettiamo: un’Amministrazione perfetta, fatta di cittadini e cittadine orgogliosi e soddisfatti di farne parte, laboriosi ed onesti, nella consapevolezza di rendere un servizio essenziale alla Cittadinanza e alla Repubblica. Con un apparato del genere, il 99% dei problemi si risolverà da solo. In questo modo affronteremo le varie emergenze. Prima di tutto il Lavoro e la Sanità nel Territorio; così anche la bonifica o il sollecito dei siti inquinati, la prevenzione dei fuochi nelle campagne, il finanziamento per le associazioni culturali dei giovani, gli aiuti per la parte della popolazione che vive nella povertà e nel degrado e, non da ultimo, la correzione del centro storico, dando la possibilità di recuperare le numerose abitazioni abbandonate e limitare il consumo di suolo pubblico. Ciò per tutelare un bene prezioso che i nostri antenati ci hanno lasciato, sottraendolo ad ogni illecito sfruttamento che spesso si annida nelle ristrutturazioni.

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