E per cena una fetta di Wagyu

C’è chi mangia perché non può farne a meno, per l’unica esigenza di nutrirsi e chi eleva a sacro rito quotidiano la scansione di una giornata dopo l’altra che si esalta a tavola con la sequenza colazione, pranzo, spuntino pomeridiano e cena. Non è da poco la differenza. Se indagata con la lente d’ingrandimento della scienza avverte l’umanità sulle incognite del futuro gastronomico a rischio, per il progressivo esaurimento di prodotti della terra, per il deficit su cui incombono le conseguenze delle mutazioni climatiche, la crescente siccità, il calo di disponibilità di acqua, i mari sempre più inquinati. Quanto potrebbe accadere devia l’attenzione sui risultati della ricerca in grado di rassicurare le prossime generazioni: ad esempio, la via alternativa alla normalità, che consente agli astronauti di vagare nel cosmo per mesi, tra non molto per anni, di sostituire pasta, carne, pesce, verdure, frutta, con micro concentrati in pillole di proteine, carboidrati, zuccheri e integratori alimentari.  Già, diranno i maitre a penser del mangiare saporito, ma finirà il piacere della buona cucina, di leccornie, piatti saporiti… Una bozza di risposta c’è: ricercatori giapponesi dell’Università di Osaka hanno inflitto un colpo magistrale allo scetticismo sulla possibilità di produrre alimenti in laboratorio. Primo step del loro prezioso lavoro è la ‘coltivazione’ di vere bistecche affidata a una stampante tridimensionale, che ha riprodotto carne di manzo Wagyu, varietà tra le più apprezzate e costose del mondo. La notizia si trova in ‘Nature Communications. I dettagli per capire le fasi del ‘miracolo’ non sono alla portata di conoscenze sommarie del settore. In due parole, senza approfondire: i ricercatori hanno operato su due tipi di staminali per riprodurre cellule muscolari, adipose, di vasi sanguigni, poi assemblate con la stampante 3D fino a ottenere la carne Wagyu.  Uno dei soddisfatti autori della sensazionale scoperta. Dong-Hee Kang: “In futuro sarà possibile produrre la carne su vasta scala”. E perché no, anche spaghetti, spigole, verdure, mele, dolci. Se in 3D è ormai cosa fatta edificare abitazioni in poche ore, metter limiti al fenomeno descritto è un postulato lecito. Forse è legittimo il dubbio dei buongustai sulla parità per le papille gustative di una ‘fiorentina’ con l’annunciata Wagyu, ma non è detto. Le risorse dell’estro creativo della scienza si direbbe che non hanno limiti e augurano il buon futuro a chi ci succederà sulla Terra.

L’orda barbarica, simpatizzante di forme più o meno violente di neo fascismo, supera i limiti della tolleranza democratica. I 5Stelle, nell’area milanese dei navigli, hanno provato a convincere i negazionisti della decisiva adesione alla campagna di vaccinazioni, unico baluardo contro la pandemia. Per un paio di migliaia di facinorosi No Vax l’iniziativa promossa con il supporto di un gazebo non è andata a genio: insulti, danneggiata con violenza la struttura dei pentastellati, minacce anche ai giornalisti presenti. Intanto, ecco il bollettino Covid di ieri: 5.959 nuovi contagi, positività 2,7%, 37 decessi. In riviera (Rimini e dintorni) assembramenti. Si balla a ruota libera, nonostante il divieto niente mascherine, definite ‘una roba da sfigati’!

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