Achtung: attenti, il covid ‘cova’

Agenzie di stampa, Tg e giornali, in pieno sold out di alberghi, B& B, locande, campeggi, villaggi, agriturismo, casolari di campagna, baite, barche con letti e toilette, ci informano sulla dimensione degli italici vacanzieri e la cifra in assoluto effettivamente ha il timbro del tutto esaurito. Al mare, in montagna, sulle Alpi o lungo le coste dello Stivale, è accolto con allarmanti trasgressioni l’invito al rispetto della sicurezza, per scongiurare dolorose risalite di contagi, terapie intensive e soprattutto decessi.

La memoria, per mille ragioni, è un dono della natura, volutamente imperfetto. Tende a rimuovere in fretta ricordi piacevoli, che offrono serenità e benessere della psiche, ma s’ingegna anche a cancellarne di sgradevoli e in questo secondo caso sono purtroppo evidenti le conseguenze sui comportamenti sociali. I giovani, influenzati a lungo dalle statistiche dei casi gravi e delle vittime del Covid, quasi esclusiva degli anziani ‘fragili’, hanno platealmente trasgredito alle disposizioni anti contagio: assembramenti, niente mascherine e distanziamenti.

Ora attenzione puntata sui vacanzieri, indotti a parziale obbedienza.  Confortati dal salvifico salvacondotto della vaccinazione intensiva e dal colore bianco delle venti regioni italiane, hanno rimosso dalla memoria i precedenti di ‘via libera’ intempestivi, responsabili di alti picchi del Covid. E allora, che il coronavirus sia clemente, aggredito dal clima torrido di questo agosto bollente; che il crescendo di italiani ‘sì Vax’ contrasti le aggressioni delle sue varianti; che la scienza, svincolata dagli interessi delle multinazionali  farmaceutiche, si affretti a disporre di antidoti a totale copertura di attuali e future mutazioni del Covid; che si ravveda la congerie di pericolosi scettici, dei negazionisti, di quanti, sobillati, plagiati, ingannati, disconoscono la pandemia, i milioni di contagiati e di morti, l’esistenza stessa del coronavirus.

Nessun dubbio, l’estate, per ovvie ragioni, è nemica della gara al maggior ascolto delle reti televisive, pubbliche e private. Di qui e in parallelo con gli obiettivi di taglio ai costi di gestione, ha origine il netto calo di qualità dei palinsesti. Che il privato ne sia responsabile per la sua quota interessa, ma come dire, è insito nel ruolo dell’emittanza commerciale e pazienza se propina da mane a sera, film da soffitta degli archivi e asfissianti sequenze di fiction spagnole, americane a basso costo, tedesche. Meno sopportabile è la presa per i fondelli delle reti Rai. Senza vergogna riempiono la programmazione di mattina, pomeriggio e sera, con la replica di programmi e sceneggiati già tramessi. Solo per fare un paio di esempi le puntate dello sceneggiato ‘Doc, nelle tue mani’ protagonista Luca Argentero e il  delizioso ‘Via dei Matti, numero zero’, di Bollani e signora, ‘Canzone segreta’ della straordinaria Serena Rossi. Fa eccezione, probabilmente inaspettato per stessa Rai che la trasmette ogni mattina, il gioiello quotidiano di Serena Autieri, sontuosa padrona di casa del programma ‘Dedicato’, impreziosito dalla strepitosa qualità di interprete dell’attrice-cantante napoletana e dall’impeccabile scelta di ospiti selezionati con intelligenza.

Il punto sulla questione: se sono 13 milioni gli italiani che si concedono giorni di vacanza, vuol dire che sono più di 40milioni quelli che si proteggono dalle temperature sahariane tappati in casa e sono soprattutto loro, non è poco, a pagare lo scadimento generale delle Tv in chiave estiva.

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