Mail a un signor negazionista

Inconfessabile, per donne e uomini sani di mente, non per chi sragiona e impegna tempo + abilità grafica nella preparazione di cartelli, striscioni e bandiere con il ‘nobile’ e minaccioso invito ‘NO VAX’, circola l’idea di rifiutare il primato della scienza, la laboriosissima ricerca del perché, del per come, del quando lo stramaledetto Covid ha dato il via alla pandemia mondiale. Scontato il fine dello sciacallaggio criminale dei figuri della politica,  che spandono disinformazione, odio per la verità e diventano automaticamente untori del virus, è obbligo della razionalità provare a spiegare l’adesione alla follia del rifiuto della campagna di vaccinazione, ritenuta a giudizio mondiale l’unica chance per liberare l’umanità dall’aggressione del coronavirus che ha rischiato di mettere in ginocchio il Pianeta, forse senza via d’uscita. Per quanto grande sia il disagio di ‘entrare’ nei panni dei negazionisti uno sforzo va fatto. Principiamo allora dagli egoisti, cioè dai furbi che fanno un po’ di conti: “Se la campagna raggiunge l’obiettivo della cosiddetta ‘immunità di gregge’, chi come me ha rifiutato il vaccino è fuori pericolo, basta aspettare”. Fuori uno. Una seconda categoria di scettici è certamente condizionata da rigida fedeltà al diritto della privacy e teme che certificati, attestati e da ultimo il green pass consegnino (ma a chi, ai servizi segreti?)  i dati personali per una schedatura globale, gestita dalla politica per un controllo capillare degli italiani. Esclusa la buona fede di chi ci crede davvero, la riserva in questione sembra preoccupare soprattutto chi ha qualche ‘peccato’ da nascondere. Il peggio certifica il qualunquismo mai azzerato diparte del Paese. Si deve a quanto   in una democrazia compiuta sarebbe scomparso il giorno dopo la liberazione dell’Italia dal nazifascismo e invece è sopravvissuto. Chi se ne sta impunito alla testa di movimenti (nella circostanza ‘partiti’ è  termine improprio) della destra parlamentare e di aggregati eversivi come Casa Pound/Forza Nuova e simili mobilita facilmente masse, per fortuna contenute, facili prede di suggestioni devianti e categorie sociali che dalla pandemia subiscono il maggior danno, ma sono contemporaneamente inconsapevoli di quanto più grande diventerebbe anche il loro dramma nella sciagurata ipotesi di una quarta fase della pandemia. Dunque nessuna giustificazione, nessun alibi per chi fomenta manifestazioni di piazza (uno per tutti il medico ‘No Vax’ che in piazza, con tanto di megafono ha aizzato i negazionisti)? Sì, ovvio, ma non basta. Un deterrente, non facile, certo, sarebbe di convogliare i negazionisti, a gruppi consistenti per quanto è possibile, nei reparti di terapia intensiva dove purtroppo soffrono in atroce solitudine persone colpite in forma grave dal Covid-19 o di far raccontare dai familiari,  in un programma televisivo di prima serata, la morte di un loro caro ucciso dal virus per aver rifiutato il vaccino.

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