MAROCCO / SUPER WAR GAMES DEGLI USA

Si sta per concludere (è iniziata il 7 giugno, termina il 18) “la più grande esercitazione militare mai condotta dagli Stati Uniti nel continente africano”.

Così, gonfiando il petto super stellato, il generale Andrew Rohling, comandante delle forze armate statunitensi per il Sud Europa e l’Africa, parla di ‘African Lion 2021’, la super kermesse militare che si è appena svolta in Marocco, epicentro la base aerea di Agadir, la nota località turistica e avamposto militare a stelle e strisce.

Ad animarla un vero esercito di militari (la bellezza di 7.800 unità), ed un autentico arsenale da guerra: 21 cacciabombardieri, 46 aerei da trasporto, 100 mezzi pesanti terrestri e svariate unità navali provenienti da nove nazioni (oltre a Stati Uniti e Marocco, anche Brasile, Canada, Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Senegal e Tunisia). Sotto il vigile controllo NATO, la manifestazione è stata anche attenzionata da ben 21 ‘osservatori internazionali’ riferibili ad altrettanti paesi africani, arabi, mediorientali ed europei (tra essi Unione africana, Burkina Faso, Ciad, Egitto, Emirati Arabi, Gabon, Gibuti, Giordania, Kenia, Libia, Mauritania, Qatar, Malta, Norvegia, Polonia, Portogallo, Danimarca).

Commenta un altro super militare a stelle e strisce, Stephen Townsend, a capo del Comando delle forze armate Usa per le operazioni nel continente africano: “African Lion 2021 è un’esercitazione annuale congiunta e multinazionale diretta dal Comando di US Africom ed è un esempio eccellente dell’impegno a lungo termine degli Stati Uniti in Africa, un continente che è ritenuto di importanza strategica. Essa è strettamente legata alla serie di esercitazioni denominate ‘Defender’ del Comando statunitense in Europa per contrastare i pericoli alla sicurezza in Nord Africa e Sud Europa e per accrescere l’interoperabilità tra le forze armate Usa, quelle africane e i partner internazionali per difendere l’area dall’aggressione militare nemica”. E aggiunge: “Questa esercitazione si basa tutta sulla prontezza operativa, nostra e dei nostri partner. Fornisce poi l’opportunità per un apprendimento condiviso degli Stati Uniti e degli alleati africani, rafforzando gli sforzi collettivi in vista di una maggiore sicurezza e stabilità in tutta la regione”.

Dettaglia il blogger antimilitarista Antonio Mazzeo: “Vastissima l’area geografica interessata: quasi tutto il Marocco, dalla base aerea di Kenitra nel nord del paese alla regione centrale di Agadir e Ben Guerir e in quella desertica di Tafraout, sino alle province meridionali di Tiznit e Tan Tan e nel grande poligono militare di Grier Labouihi. Attività tattico-militari sono state pianificate anche in Senegal e in Tunisia”.

Una parte rilevante di Africa Lion si è appena svolta anche nell’ex Sahara Spagnolo, la vasta area occupata nel 1976 dalle forze armate marocchine, in totale violazione del diritto internazionale.

Il primo ministro marocchino Saad Eddine Othmani sostiene che l’inclusione della regione sahariana in African Lion 2021 “sancisce il riconoscimento statunitense della sovranità del Marocco nel Sahara occidentale”.

In un’intervista a ‘The Arab Weekly’, l’analista Mohamed el-Tayyar spiega che la scelta di svolgere l’esercitazione a Mahbas, al confine con l’Algeria, e anche nella città di Dakhla, anch’essa nel Sahara occidentale, “è una chiara indicazione che gli Stati Uniti continueranno a sostenere il Marocco nella sua lotta contro coloro che si oppongono all’integrità territoriale”. A suo parere, African Lion “invia un messaggio chiaro ai suoi vicini, specialmente Algeria e Spagna, enfatizzando la forza e la resilienza della cooperazione strategica tra Marocco e Stati Uniti”.

Commenta Mazzeo: “War games, dunque, che contribuiscono ad accrescere notevolmente e irresponsabilmente la conflittualità in nord Africa. Non è un caso, infatti, che per la prima volta nella storia di Africa Lion, le forze armate spagnole abbiano deciso di non parteciparvi neanche come osservatori. Oltre alla crisi diplomatica a seguito dei respingimenti armati dei migranti africani che tentano di attraversare i confini con l’enclave spagnola di Ceuta, Rabat è ai ferri corti con Madrid per la decisione di quest’ultima di accogliere il leader del Fronte Polisario, Brahim Ghali, ricoverato d’urgenza per covid-19 in un ospedale iberico”.

E continua: “In direzione del tutto opposta il governo di Mario Draghi e del ministro della Difesa Lorenzo Guerini. L’Italia partecipa infatti ad African Lion con un proprio contingente di truppe terrestri e ha avuto un ruolo logistico strategico nella preparazione dell’esercitazione e del trasferimento delle truppe e dei mezzi da guerra statunitensi in Marocco. Il 26 maggio è salpata infatti dal porto di Livorno in direzione Agadir un’unità cargo con a bordo carri armati e attrezzature militari provenienti dall’hub di US Army di Camp Darby, alle porte di Pisa. Cinque giorni prima era stato invece un aereo militare C130 dell’aeronautica marocchina a decollare dalla base di Aviano (Pordenone) per trasportare altre attrezzature Usa per le esercitazioni. Sempre da Aviano sono decollati anche i cacciabombardieri F-16 di US Air Force impegnati nelle azioni di fuoco aereo in Marocco”.

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