‘Qualcosa di sinistra’. Prova fallita per il ‘niet’ di Draghi

Gli inca…ti, i diseredati di quella che dovrebbe essere e che non è più la sinistre, gli espropriati dell’ideologia [giustizia sociale-progresso democratico – pace nel mondo e temi affini dell’antifascismo – parità etniche – rispetto dei diritti umani – lotta senza quartiere al razzismo], eccetera, hanno sperato nel miracolo di un uomo del Pd indotto a dire qualcosa di sinistra come invocano invano proprio gli inca..ati. A sorpresa, un dem dell’ampio lotto di moderati, che militano nel post Pci, forse in trance da contatto con le anime di leader comunisti dall’al di là, ha esternato un pensiero di semplice, diretta, incontrovertibile, logica, ragionevole verità. Il futuro dei giovani, lo direbbe anche il celebre generale Lapalisse, è il futuro del mondo e Letta, concorde con tale principio, in questa stagione del mondo di cui anche l’Italia è protagonista passiva, ha esplicitato l’idea che sarebbe dovuta balenare collettivamente a tutti i dem: fornire una dote di 10mila euro ai diciottenni, per sostenere lo studio, o in alternativa l’accesso al mondo del lavoro. E dove trovare le risorse necessarie al portafoglio del governo erogatore della dote? Semplice. Acquisita la certezza, che la pandemia ha impoverito globalmente gli italiani, ma ha anche fatto lievitare le ricchezze dei ricchi, sarebbe assolutamente ovvio aumentare la tassa di successione e non per tutti, ma per i patrimoni di oltre un milione di euro e chiedere ai ceti sociali con reddito elevato un contributo di appena l’1%, che non scalfirebbe i privilegi dei ricchi e aiuterebbe i giovani a gestire la delicata stagione anagrafica della ‘maggiore età’. Il banchiere Draghi, dall’alto della sua navigata carriera, ha stroncato la proposta e per farlo ha usato la dote che non gli fa difetto della scaltrezza dialettica. Ha infatti pronunciato una sentenza, che calza a pennello per gli strenui difensori del fisco com’è, ovvero della tassazione all’origine dei lavoratori dipendenti e di porte spalancata all’evasione, o comunque a contribuzioni ‘agevolate’ per i redditi liberi’. Il capolavoro di Draghi: “Non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli”. Eh no, egregio presidente. È il momento di dare a chi non ha, ma anche di prendere qualcosa ha chi ha troppo. Pensi per un attimo al miracolo della creatività dei napoletani, all’ idea in piena pandemia del paniere calato da finestre e balconi della città, accompagnato dall’invito “Chi non può prenda, chi può dia”.  Che ne dice, mister Draghi?

 

Pioggia di razzi dalla striscia di Gaza su Israele, (quasi tutti intercettati). Netanyahu risponde con raid aerei, missili e assalti di carri armati. Chi si facesse un’idea del conflitto in quell’area del mondo fidandosi del resoconto di agenzie, giornali e informazione televisiva, assumerebbe probabilmente una posizione neutra, di equidistanza. Libero di farlo, di essere disinformato. Altro è il dovere di approfondire e lo impone la verità non discutibile del bilancio delle vittime: 230 i palestinesi (65 bambini, 39 donne, 17 anziani) e 1.710 feriti. 12 gli israeliani e centinaia di feriti. Raid aerei sulla striscia di Gaza hanno letteralmente disintegrato, ridotto in polvere, l’edificio che ospitava le sedi dei giornali e della televisione araba di Al Jazeera e tanti agglomerati urbani abitati da civili.

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