La Cina dovrebbe risarcire 19mila MLD di dollari per il Covid

Un nuovo studio ha scoperto che il numero delle vittime del Covid-19 è doppio rispetto alle precedenti stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’Oms ha stimato 3,2 milioni di morti, ma il direttore Chris Murray dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) dell’Università di Washington ha dichiarato al Financial Times che «il numero reale delle vittime è significativamente più alto».

Lo studio dell’Ihme stima che il coronavirus abbia ucciso 6,9 milioni di persone. Quindi, senza contare i danni economici dei lockdown, la sofferenza dei sopravvissuti, i costi sostenuti dalla società per l’ospedalizzazione e i nuovi vaccini, i danni futuri della pandemia, o le responsabilità penali, la Cina dovrebbe già risarcire circa 19 mila miliardi di dollari di danni.

Nello studio dell’Ihme, i decessi negli Stati Uniti sono stimati a quasi 900 mila invece dei 570 mila delle stime precedenti. L’India ha una sottostima ancora peggiore, con i morti reali che sarebberò tre volte di più dei numeri ufficiali. Le morti russe sono ora stimate a 593 mila piuttosto che il conteggio ufficiale di 109 mila. L’Istituto ha spiegato che l’incoerenza nella qualità dei test e la sottostima dei decessi nelle strutture di cura spiegano le precedenti sottovalutazioni.

I nuovi dati sulla mortalità sono stati calcolati sottraendo le tendenze di morte pre-Covid alle tendenze delle morte reali durante la pandemia. L’Università di Washington ha poi aggiustato la stima valutando i cambiamenti indiretti dovuti alla pandemia, per esempio i maggiori decessi dovuti alla paura degli ospedali durante l’epidemia, e i minori decessi dovuti alla riduzione del traffico automobilistico.

Le vecchie sottostime tendono a lasciare la Cina fuori dai guai e ad avvallare le affermazioni del regime secondo cui avrebbe fatto un ottimo lavoro nel limitare gli effetti del Covid nel Paese. Ma la Cina non deve sfuggire.

Sia l’amministrazione Trump che quella di Biden hanno confermato due fatti chiave. Primo, il laboratorio di Wuhan ha nascosto le sue collaborazioni con i militari cinesi. E in secondo luogo, diversi ricercatori del laboratorio hanno mostrato sintomi simili al Covid già nell’autunno 2019.

Gli analisti sostengono che la Cina sia legalmente responsabile della pandemia. Il professore di diritto di Harvard James Kraska ha scritto a marzo: «Mentre il nuovo coronavirus si diffondeva a Wuhan da metà dicembre a metà gennaio, lo Stato cinese ha nascosto, in maniera evidente ed intenzionale, i fatti al suo popolo riguardo all’epidemia, fornendo false rassicurazioni alla popolazione prima dell’avvicinarsi delle celebrazioni del nuovo anno lunare del 25 gennaio».

L’esperto cinese Gordon Chang ha scritto in una e-mail che il Paese «ha intenzionalmente diffuso il Covid-19 oltre i suoi confini», e lo ha chiamato una forma di «omicidio di massa». Ha poi fornito tre ragioni principali per questa conclusione.

Primo, «il regime ha cercato di convincere il mondo che il Covid-19 non era trasmissibile da uomo a uomo quando sapeva che lo era».

Secondo, dopo che Pechino ha ammesso la trasmissibilità della malattia, «ha tentato di convincere il mondo che la malattia non avrebbe portato a molte infezioni e morti quando sapeva che lo aveva già fatto, ingannando così i funzionari della sanità pubblica a non prendere precauzioni che altrimenti avrebbero adottato».

E terzo, «la Cina ha fatto pressione [su altri Paesi] per non imporre restrizioni di viaggio e quarantene mentre stava chiudendo il proprio Paese».

Secondo Chang, il fatto che «Pechino abbia sostenuto che i Paesi non dovevano bloccare i viaggiatori cinesi proprio mentre manteneva i lockdown, suggerisce inequivocabilmente l’intenzione di diffondere la malattia oltre i confini della Cina». Lo studioso sostiene che la Cina «ha visto come il Covid-19 ha paralizzato la Cina. Se avessero voluto paralizzare altre società con il virus, avrebbero fatto quello che di fatto hanno fatto [….] Hanno malignamente diffuso il virus nel mondo».

Secondo una fonte di Chang, la Commissione Nazionale della Sanità cinese ha ordinato a ogni laboratorio, ospedale e altra struttura di ricerca in Cina di distruggere i campioni del coronavirus il 3 gennaio. L’intenzione potrebbe essere stata quella di distruggere le prove. Chang ha dichiarato che la distruzione dei campioni è stata contraria alle prassi da seguire durante un’epidemia: «La pratica universale è quella di conservare i campioni, soprattutto durante le prime fasi di un’epidemia, quando sono necessari per la ricerca di contatti e lo sviluppo di vaccini».

Il titolo dell’articolo di marzo del professor Kraska concludeva che le richieste di risarcimento contro la Cina per il Covid-19 «potrebbero essere nell’ordine delle migliaia di milardi». Ha scritto in una e-mail che «nella legge i decessi sono calcolati come un costo economico dei guadagni attesi del defunto, dei potenziali benefici dell’eredità e del lavoro, e dei beni e servizi che avrebbero prodotto nel corso della loro vita, più i costi del loro supporto medico e delle spese funebri. In generale, questi costi sono stimati tra i 2,5 e i 3 milioni di dollari per una singola persona. Questi costi potrebbero (e dovrebbero) essere aggiunti a una richiesta di risarcimento contro la Cina per morte prematura, a mio parere».

Moltiplicando 6,9 milioni di morti di Covid-19 per 2,75 milioni di dollari a persona, la Cina dovrebbe compensare le famiglie per 19 mila miliardi di dollari di danni per morte prematura causata dal Covid. Questo non include i danni futuri della pandemia in corso, la sofferenza dei sopravvissuti, la perdita economica della società a causa delle chiusure, o le sanzioni penali per quello che il signor Chang chiama «omicidio di massa». Il totale degli ulteriori danni sarebbe anch’esso nell’ordine delle migliaia di miliardi di dollari.

Se la Cina non paga questi costi, i nostri governi dovrebbero costringere la Cina a pagare sequestrando i suoi beni esteri. L’immunità sovrana non è una scusa per governi non eletti che non sono migliori dei terroristi, secondo il professore dell’Università di Chicago Teng Biao e l’avvocato dei diritti umani Terri Marsh.

Se i nostri governi non riescono a perseguire attivamente la Cina per i suoi crimini legati al Covid-19 vengono meno al loro più sacro dovere di proteggere i cittadini.

 

 

FONTE

https://www.epochtimes.it/news/la-cina-dovrebbe-risarcire-almeno-19-mila-miliardi-di-dollari-per-le-vittime-del-covid-19/

 

ARTICOLO DI

 Di Anders Corr

L’autore dell’articolo, Anders Corr, ha conseguito una laurea in scienze politiche presso la Yale University (2001) e un dottorato di ricerca ad Harvard (2008). È il preside di Corr Analytics Inc., editore del Journal of Political Risk, e ha condotto ricerche approfondite in Nord America, Europa e Asia. È autore di «The Concentration of Power» (di prossima pubblicazione nel 2021) e «No Trespassing». Ha anche curato «Great Powers, Grand Strategies».

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