BREBEMI / BILANCIO IN CRAC, MA SPAGNOLI IN CAMPO

Brebemi, storia di un crac annunciato, di un’autostrada mangiasoldi che continua a macinare perdite, ovviamente a carico delle casse pubbliche.

Il bilancio 2020, anche a causa della pandemia, è ovviamente in perdita, tanto per cambiare: il rosso, stavolta, sfiora i 100 milioni di euro, 96 per la precisione. Il patrimonio netto, sempre a fine 2020, risulta negativo per 274 milioni, ben al di sopra del tetto fissato dai suoi finanziatori, pari a 100 milioni di euro.

Ancora. Nel 2020 i ricavi della gestione autostradale (ricordiamolo, si tratta della Brescia-Bergamo-Milano) sono scesi di quasi 20 milioni, passando dagli 89 milioni del 2019 ai 70 del 2020.

Così viene commentato nelle note allegate al bilancio: “I provvedimenti adottati a livello nazionale in tema di mobilità, al fine di contenere la diffusione dell’epidemia da Covi-19, hanno comportato un decremento dei volumi di traffico del 28,7 per cento rispetto allo scorso esercizio”.

Un tasto sempre dolente, quello dei volumi di traffico, e costantemente segnalato dalle associazioni che si sono opposte alla assurda realizzazione di un’infrastruttura carissima, poco frequentata e anche di notevole (ovviamente negativo) impatto ambientale. Insomma, un disastro annunciato in piena regola.

Uno dei punti più dolenti, e pesanti come un macigno, è poi rappresentato dall’indebitamento netto, che a fine 2020 ha toccato i 2,3 miliardi di euro.

Qualche anno fa i libri contabili di Brebemi stavano per finire in tribunale. Ciò non è successo solo perché le banche hanno chiuso un occhio e soprattutto grazie all’immissione di denari freschi (e pubblici) da parte della Regione Lombardia, all’epoca guidata dal leghista Roberto Maroni. Lo stesso Maroni che un anno prima aveva scelto l’ex pm di Mani Pulite e poi leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, come amministratore della società. Un anno fallimentare, quello griffato Di Pietro. Al quale Maroni ha evitato brutte rogne, evitando il crac e la consegna, appunto, dei libri contabili al tribunale fallimentare. Che ne avrebbe certo potuto leggere delle belle e adottare i provvedimenti del caso.

Così non fu. E oggi continuano le perdite, i danari pubblici servono per tappare le falle.

Ma adesso è appena entrato, nella sceneggiata tutta italiana, un altro protagonista. Stavolta spagnolo. Si tratta di ‘Aleatica’, la quale ha appena sottoscritto una serie di accordi che in un baleno l’hanno fatta diventare la prima socia dell’opera.

Un secondo miracolo? Un San Gennaro planato dalla Spagna in Lombardia?

E pensare che i lavori, iniziati addirittura 11 anni fa, nel 2009, sarebbero dovuti terminare nel 2014. Nel corso degli anni, l’azionariato di ‘Autostrade Lombarde’ – il socio di riferimento pubblico – ha visto l’ingresso di capitali anche privati (quelli targati Pizzarotti e delle cooperative un tempo rosse, come CCC) e anche cospicui finanziamenti bancari, sottoscritti in particolare dal gruppo Intesa Sanpaolo. Tutto bruciato.

Ma adesso gli iberici sono scesi in campo. Servirà a qualcosa il loro mitico tiki taka?

 

Lascia un commento