STATI UNITI / IL MAXI BUSENESS DEI CACCIA F-35

Un business da oltre 1000 miliardi di dollari, soprattutto negli Stati Uniti ma non solo.

E’ quello che vede protagonisti i caccia F-35, al centro del programma ‘Joint Strike Fight’, che andrà avanti per decenni, almeno una sessantina d’anni, e costringerà non pochi paesi a dipendere in pratica per sempre dalle forniture e dalle assistenze tecniche americane.

Un progetto colossale, da non pochi contestato, ma ormai “too big to fail”, troppo grande per fallire, per non essere portato avanti, costi quel che costi: è proprio il caso di dirlo, per i costi pubblici monstre, ma grasso che cola per gli ‘appaltatori’ e le aziende militari a stelle e strisce.

Dicevamo delle critiche, anche pesanti, che arrivano perfino da uomini dell’establishment. Un mese fa il nuovo capo della Commissione per i servizi segreti militari della Camera, Adan Smith, ha definito il progetto “un buco nell’acqua”, e ha invitato a “smettere di gettare i soldi in questo modo”. Fa eco addirittura il capo di Stato maggiore dell’aeronautica, il generale Charles Brown, il quale chiede che venga studiato e sviluppato un nuovo caccia, bocciando, di fatto, il programma basato sull’F-35.

Ma vediamo più in dettaglio il programma Joint, avviato con la finalità di sostituire, proprio con gli F-35, la gran parte degli aerei da combattimento dell’esercito americano, dall’aeronautica alla US Navy, nonché degli alleati NATO.

Ad aggiudicarsi il maxi appalto fu, vent’anni fa, la LockheedMartin, allora in gara col modello X-35 che vinse contro l’X-32della Boeing.

Ma i problemi non sono tardati a venire, dai ritardi nella progettazione, ai mutamenti nelle tabelle di marcia, a differenti valutazioni successive (ad esempio per le parti in comune fra le tre versioni del velivolo). Senza contare difetti di produzione e, soprattutto, cifre sempre crescenti per la manutenzione: tanto che è stato calcolato come un’ora di volo venisse a costare ben 36 mila dollari!

Al progetto partecipano, oltre agli Stati Uniti, otto nazioni, impegnate nel progetto di cooperazione internazionale più costo mai messo in campo dalle forze armate americane.

Un progetto, di tutta evidenza, nato per legare in modo indissolubile quelle nazioni a Washington, non solo dal punto di vista militare, ma anche economico-finanziario e soprattutto geopolitico: tutto finalizzato all’espansione dell’influenza Usa nel mondo.

E’ la Via della Seta american style: solo che è fatta di missili e armi.

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