Benvenuti in Italia

La desertificazione di esseri umani nel Bel Paese, in assenza di stranieri prolifici avrebbe un trend esponenziale ‘da paura’. Era il lontano 1861 quando l’Italia esibì un saldo negativo record tra nati e morti. Dopo 160 anni lo eguagliamo: 470mila i neonati, 685mila i deceduti. Il rapporto sarebbe anche più catastrofico senza gli oltre 90mila bambini messi al mondo da genitori stranieri, pari al notevole 22% di tutte le nascite di un anno. Dalle Alpi all’Etna è 1,27 il numero medio di figli per ogni donna. Il ‘regalo’ di genitori stranieri all’anagrafe italiana in percentuale vede in vetta alla classifica la Romania con oltre 14mila figli (20,6%). Poi Marocco, Albania, Cina, India, Bangladesh, Pakistan, Egitto, Moldava, Nigeria. In due parole: senza immigrazione, il deficit italiano di nascite sarebbe molto più ampio. Di qui anche l’inaccettabile ritardo nel riconoscere la cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia, ad omologarci a quanto avviene in altri luoghi del mondo e per esempio negli Stati Uniti, dove tra l’altro, sono sempre più numerosi neri, ispanici, orientali, al vertice delle istituzioni.

Allo scabroso tema del saldo anagrafico negativo del nostro Paese si sovrappone un sorprendente corollario, che lo inchioda a livelli di emergenza. Succede e lo certifica la scienza di settore, che la stramaledetta pandemia Covid-19 comporti ricadute preoccupanti sulla salute sessuale, in calo nella misura di 6 uomini su 0. La conseguenza? Consistente riduzione della libido, dei rapporti di coppia. Meno figli. Non è un calcolo empirico, ma l’esito di uno studio della Società Italiana di Andrologia: “La pandemia ha riscritto in modo radicale la vita delle persone, anche per l’attività sessuale.  Molti i fattori che hanno messo a dura prova l’eros: ansia, preoccupazione su ‘cosa accadrà’, faticosa gestione della nuova vita per eccessiva vicinanza con il partner o eccesso di distanza delle coppie non conviventi. In corso di lockdown il 59% degli uomini ha sofferto disfunzioni sessuali”. L’indagine rileva che solo un uomo su cinque ha mantenuto un livello di attività sessuale quasi uguale al periodo pre-Covid.  8 uomini su 10 ammettono di aver avuto un calo del desiderio. La ricaduta sulla natalità prospetta un crollo delle nascite. Che dire, ci mancava solo questo tassello di un mosaico che, ancora incompleto, non rivela tutto il suo potenziale di calamità mondiale e dà ragione a quanti, in regime di terze ondate del Covid-19, inaspriscono le restrizioni e provano ad accelerare la vaccinazione di massa, purtroppo ostacolati da negazionisti e incoscienti, refrattari alle misure di contrasto ai contagi.

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