GERMANIA / ECCO I NUOVI “CAMPI” DI RIEDUCAZIONE

Berlino sta trasformando una struttura localizzata in Sassonia in una ‘prigione covid’, dedicata ai trasgressori delle regole imposte dalla quarantena.

Non siamo nella Germania nazista alle prese con l’allestimento dei suoi lager. Né la fonte di tale notizia è un foglio bolscevico.

Siamo invece nella nazione ancora oggi governata da Angela Merkel mentre la fonte è la più che autorevole ‘Bild’.

Ha poi provveduto un altro organo d’informazione, ‘Welt am Sonntag’, a fornire ulteriori delucidazioni.

Quest’ultimo, in particolare, riferisce che in alcuni stati tedeschi sono allo studio provvedimenti restrittivi (arresti e galera, in soldoni) per chi volontariamente e ripetutamente viola le disposizioni sanitarie in tema di contrasto alla pandemia.

Gli altri land ‘caldi’ e pronti ad usare il pugno di ferro, allestendo strutture detentive ad hoc, sono il Baden-Wurttemberg, il Brandeburgo e lo Schleswig-Holstein.

Le sanzioni pecuniarie previste possono arrivare fono a 25 mila euro.

Sembra il copione che andò in scena sei mesi fa in Nuova Zeland.

Ecco cosa scrive il reporter Brandon Smith: “La Nuova Zelanda ha istituito quelle che equivalgono a prigioni/strutture di quarantena mediche in cui qualsiasi cittadino sospettato di essere portatore della malattia può essere trattenuto senza processo per tutto il tempo che il governo lo ritiene”.

Passiamo agli States, sempre nel racconto di Smith: “La legge del Progetto A416 dell’Assemblea statale di New York consente poteri dittatoriali del Governatore di New York, per incarcerare e detenere qualsiasi cittadino identificato come una ‘minaccia alla sicurezza della salute pubblica’ durante qualsiasi epidemia virale”.

Un disegno di legge appena riformulato, con ogni probabilità in peggio. Commenta Smith: “Il fatto che venga ripresentato all’Assemblea di New York proprio mentre il vaccino Covid-19 incontra così tanta resistenza, suggerisce che l’obiettivo sarà quello di utilizzare la minaccia del ‘campi covid’ come strumento per spaventare il pubblico a conformarsi al vaccino appena testato. I sondaggi condotti nel 2020 indicano che la maggioranza degli americani è diffidente nei confronti della sicurezza dei vaccini e che almeno il 30 per cento di loro intende rifiutarli a titolo definitivo”.

Sarà un grande ‘Campus’ non universitario, ma detentivo e rieducativo, l’America del neo capo Joe Biden che inneggia alla riconquistata ‘Democracy’?

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