PARLAMENTO UE / MAFIE, QUESTE SCONOSCIUTE

Pensate che l’Europarlamento sappia cosa è la mafia? Che abbia quindi abbia mai potuto pensare ad un contrasto all’economia mafiosa che da anni sta invadendo i paesi Ue e riciclando a tutto spiano?

Neanche per sogno. Quei capitali mafiosi (ossia di mafia, camorra e ‘ndrangheta) sono pura fantasia, mera astrazione metafisica, vaneggiamenti di pochi giornalisti produttori di fake news.

Ai confini della realtà.

Come dimostra quanto sta accadendo in questi giorni proprio al Parlamento europeo. Il quale, nella riunione plenaria del 20 gennaio 2021, ha approvato con 504 voti a favore, 123 contrari e 61 astenuti la risoluzione sull’applicazione del diritto europeo sulle questioni di mafia.

Il testo – primo firmatario il Movimento 5 Stelle – chiede agli Stati dell’Unione di introdurre nel proprio ordinamento giudiziario delle leggi speciale sul crimine organizzato di tipo mafioso. Cosa che da secoli accede in Italia con il reato di 416 bis.

Sabrina Pignedoli

“Solo così si potrà migliorare la collaborazione europea nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, che ormai agiscono a livello transnazionale”, dichiara la pentastellata Sabrina Pignedoli.

E fino ad oggi nessuno se ne era mai accorto?

Continua Pignedoli: “Questo voto dà seguito alla relazione sulla lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata approvata nel 2016 a firma della collega Laura Ferrara. Dopo cinque anni reiteriamo la richiesta alla Commissione: bisogna fare in fretta per contrastare le mafie in tutta Europa”.

E che fretta mai c’è, visto che si sono chiusi occhi e orecchie da sempre?

Una vera sceneggiata alla europea, stavolta, quella di cui sono protagonisti praticamente tutti i parlamentari Ue, i quali sono stati pure pagati cari e salati per fregarsene fino ad oggi di maxi riciclaggi mafiosi avvenuti sotto i loro occhi.

Lo sanno anche i bambini delle elementari che l’invasione delle mafie in Europa è cominciata esattamente 32 anni fa, all’indomani della caduta del Muro di Berlino.

Facciamo un solo esempio per tutti. Sono d’inizio anni ’90 le prime, documentate denunce di Amato Lamberti – il mitico fondatore dell’Osservatorio sulla camorra – sui riciclaggi dei Casalesi (in particolare le cosche di Mondragone) in Scozia, epicentro Aberdeen. “Deen’s Don”- I Don di Deen”, fu il titolo del primo quotidiano scozzese.

Dovevano trascorrere tanti anni per accorgersene a livello europeo? Nel frattempo, le organizzazioni criminali hanno costruito imperi non solo in Europa, ma in mezzo mondo.

Le mafie sentitamente ringraziano.

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