La Chiesa Anglicana ai tempi della Brexit

In Italia non molti lo conoscono abbastanza, ma nel resto della UE sta diventando popolarissimo. Parliamo del vescovo britannico David Hamid, rappresentante della Chiesa d’Inghilterra in Europa. Ad accrescere la sua notorietà è stato, ultimo in ordine di tempo, il suo recente intervento sulle tante sfide cui è chiamata oggi la Chiesa britannica, dopo l’uscita del Regno Unito dall’Europa. Una Brexit, dunque, che fa sentire i suoi effetti anche sulle comunità religiose locali.

 

Intervistato dal periodico francese La Croix, Hamid ha fra l’altro dichiarato: “La Chiesa d’Inghilterra è una Chiesa europea! Saint Alban, il primo martire britannico, era un soldato romano. Il primo arcivescovo di Canterbury, Sant’Agostino, era italiano. Tra gli altri arcivescovi, vi è in particolare un greco (Théodore de Tarse) e un francese (Lanfranc). Abbiamo un’eredità comune con i cristiani del continente, che dovrebbe spingerci all’unità oltre la Manica, non alla separazione. Come far capire allora, ai nostri fratelli e sorelle cristiani d’Europa, che la Brexit non segna un rifiuto della nostra partnership di lunga data, né della ricchezza delle loro culture, né della loro ospitalità e generosità nei confronti degli abitanti britannici nel continente? La Brexit è una decisione politica, non ecclesiale!”.

 

Il vescovo David Hamid. In apertura la reliquia esposta nella Cattedrale di Saint Alban

Il riferimento a Sant’Albano, primo martire della Chiesa britannica, è tutt’altro che casuale. Dal 2018 David Hamid è infatti Gran Maestro dell’Ordine di St. David del Galles, St. Alban e St. Crescentino (Order of St. David of Wales, St. Alban and St. Crescentino), ordine religioso cavalleresco votato all’ecumenismo fra religioni cristiane. Tanto che nel 2017 a Roma i cavalieri, insieme alla comunità anglicana di Roma, hanno ricevuto Papa Francesco per rafforzare il legame ecumenico tra la chiesa cattolica e quella anglicana.

 

Fondato nel 2007 dal Gran Maestro Geoffrey Rowell, l’Ordine vede uno dei suoi momenti centrali dieci anni dopo, quando due cavalieri italiani, il medico Maurizio Bava e con lui l’umbro Giancarlo Vichi, ritrovano una preziosa reliquia appartenuta a Sant’Albano, uno dei due Santi protettori dell’Ordine, oggi esposta con solenne visibilità in un altare ad essa dedicato nella maestosa cattedrale di Saint Alban, nell’Hertfordshire, edificata nel 1077, nota per avere la navata più lunga d’Inghilterra.

 

Una devozione, quella per la reliquia di Sant’Anfibalo, che supera i confini britannici, basti solo considerare che il video su Youtube dedicato alla “Reliquia di Sant’Anfibalo ritrovata dall’ordine cavalleresco” ha migliaia di visualizzazioni e suscita sempre nuovo interesse, non solo per gli aspetti spirituali, ma anche per il suo valore nella storia del cristianesimo.

 

La Cattedrale di Saint Alban

Non meno evocata, sul web, la figura del fondatore Geoffrey Rowell, che rafforzò il legame spirituale dell’Ordine con il Movimento di Oxford, solida componente del mondo religioso anglicano fondata nel 1833 e da allora dedita ad abbattere le barriere tra protestantesimo e cattolicesimo.

 

Un cammino verso l’unità di tutte le fedi che oggi il Gran Maestro Hamid rivendica e rilancia, ancor più in tempi di Brexit: “Come cristiani, siamo impegnati per l’unità, non solo della Chiesa, ma anche di tutti i popoli. I primi artefici dell’UE sono stati i cristiani; hanno visto in questo progetto un modo per abbattere le barriere tra le persone e portare una pace duratura in una regione del mondo dove uomini e donne sono stati in guerra tra loro da secoli. Il nostro compito è aiutare i cittadini del Regno Unito a pensare a cosa potrebbe significare deviare da questa visione del mondo”.

 

 

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