FACEBOOK / 48 CORTI FEDERALI USA LA ACCUSANO

Facebook sotto accusa in tutti gli Stati Uniti. Ben 47 corti federali, infatti, hanno deciso di processare il gigante dei social creato da Mark Zuckerberg per una serie di reati che, negli Usa, possono costare molto caro: concorrenza sleale e abuso di posizione monopolistica.

La notizia bomba, comunque nell’aria, è stata fornita dall’agguerrita procuratrice generale dello Stato di New York, Letitia James, in qualche modo la super coordinatrice di tutta la battaglia legale che vedrà impegnati i procuratori generali di ben 47 Stati a stelle e strisce.

Un’azione quindi bipartisan, condivisa sia dai democratici che dai repubblicani.

Per renderle in modo più efficace il quadro accusatorio, meglio dare la parola alla stessa Letitia James, che nel corso della conferenza stampa ha pronunciato parole di fuoco. Ecco un significativo stralcio.

“Pochi minuti fa mi sono messa a capo di una coalizione di 48 procuratori generali della nazione per intentare una causa contro il gigante dei network, Facebook. Per circa un decennio Facebook ha usato il suo dominio e la sua posizione monopolistica per schiacciare piccoli rivali, impedire lo sviluppo tecnologico e liberarsi della concorrenza: tutto a spese degli utenti. Grazie all’uso di una enorme quantità di denaro e di dati, ha schiacciato tutte quelle che percepiva come minacce. Ha ridotto le scelte del consumatore. Ha bloccato l’innovazione. Ha degradato la protezione della privacy per milioni di americani”.

Continua l’arringa: “Nello sforzo di mantenere la sua posizione di dominio nel mondo dei social network, Facebook ha utilizzato strategie per impedire che si sviluppassero servizi offerti da concorrenti. In primo luogo, Facebook ha utilizzato grandi quantità di denaro per acquisire rivali più piccoli ed impedirgli di mettere in pericolo la sua posizione di dominio, offrendo cifre sproporzionate che imponevano la vendita dell’impresa. Due esempi di questo sistema illegale di azione sono le acquisizioni di Instagram e di WhatsApp. Facebook ha acquistato Instagram per 1 miliardo di dollari del 2012 quanto Instagram non aveva nemmeno un centesimo degli introiti. Nel 2014 Facebook ha comprato WhatsApp per la stravagante cifra di 19 miliardi di dollari, assolutamente troppo di più di quanto qualsiasi esperto del settore e Facebook stesso valutassero la società”.

Continua il procuratore di New York nel suo pesantissimo j’accuse: “Oggi metà degli adulti americani accede quotidianamente a Facebook e a causa dell’attuale pandemia i social network sono diventati ancor più importanti come luogo di socializzazione. Mentre i consumatori sono intenti a rimanere in contatto su Facebook, l’azienda medesima impiega il suo tempo a sorvegliare le informazioni personali degli utenti traendone profitto. Nessuna società commerciale dovrebbe avere un potere così grande ed incontrollato sulle nostre informazioni personali e le nostre interazioni sociali”.

Continua Letitia James: “Ed è proprio per questo che oggi siamo qui a prendere l’iniziativa di tutelare i milioni di consumatori e i tanti proprietari di piccole aziende che sono stati danneggiati dai comportamenti illeciti di Facebook, che ha anteposto il profitto al benessere e alla privacy dei consumatori. Per questo chiederemo ai giudici di bloccare questi comportamenti come di trovare soluzioni che riterranno appropriate per ristabilire un regime di concorrenza, così i consumatori potranno avere altri Facebook e potranno scegliere quale utilizzare. Voglio ringraziare gli altri 47 procuratori generali che si sono uniti a me per questo processo bipartisan, perché gli sforzi di Facebook di dominare il mercato sono illegali come dannosi. Voglio inoltre ringraziare i colleghi della Federal Trade Commission per la loro collaborazione. Anche loro renderanno pubblica l’iniziativa di un’azione legale contro Facebook e collaboreremo con loro nel prosieguo dei processi”.

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